Edilizia ferma da gennaio, residenti e imprenditori pronti a rivolgersi al Tribunale per i disagi subiti: «Non possiamo più aspettare, è una situazione insostenibile»
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Edilizia privata completamente bloccata dallo scorso mese di gennaio, con gravissimi danni per cittadini, imprenditori del settore e liberi professionisti. Questa la denuncia inoltrata alla nostra testata da alcuni abitanti del comune di Jonadi che si ritengono vittime di questa situazione. «Inizialmente - spiegano - la scusante che l’amministrazione comunale ha addotto è che aveva bisogno di tempo per sostituire il responsabile dell’Ufficio tecnico, architetto La Bella, andato in pensione. Nel frattempo sono trascorsi 9 mesi, a settembre i nuovi tecnici sono stati assunti, e a questo punto i cittadini che avevano da dicembre scorso presentato richiesta di permesso a costruire si aspettavano la risoluzione della problematica. Invece, ecco che l’amministrazione trova una nuova scusante, i permessi a costruire all’interno dei piani di lottizzazione non si possono più rilasciare perché le opere di urbanizzazione non sono state completate o consegnate. Di conseguenza - aggiungono - visto che Jonadi si è sviluppato per l’80 % circa con tale metodo, lo stop al rilascio dei permessi a costruire si traduce nel blocco quasi totale dell’edilizia privata, con gravi disagi e danni».
A seguire i “cittadini danneggiati” sottolineano che questo cambio di programma è avvenuto a tre anni e mezzo di distanza dall’insediamento dell’attuale amministrazione guidata dal sindaco Fabio Signoretta e che, a fungere da spartiacque, è stato il pensionamento dell’architetto La Bella, «tecnico che per ben 30 anni ha assolto al proprio compito cercando sempre di risolvere le problematiche dei cittadini, nell’interesse della comunità di Jonadi. Riteniamo che non si possa di punto in bianco, senza che sia cambiata alcuna normativa, bloccare il rilascio dei permessi a costruire. Il sindaco - proseguono - si preoccupa di fare le manifestazioni annuali per favorire il ritorno e l’inserimento dei giovani, ma poi si comporta all’opposto, facendo scappare dal territorio di Jonadi gli imprenditori e/o chi vuole investire creando attività artigianali e commerciali e servizi vari e, quindi, posti di lavoro. Insomma, predica in un modo e agisce in un altro».
In conclusione i sottoscrittori della missiva, dopo aver sottolineato di sentirsi danneggiati e presi in giro dal fatto «di essere rimandati di settimana in settimana con motivazioni varie ed ogni volta diverse da quelle precedenti», annunciano che in tanti «si stanno organizzando per citare il Comune di Jonadi in Tribunale, al fine di essere ristorati dei danni subiti».

