Ritorna in regime di affidamento ai servizi sociali Salvatore Carone, 45 anni, di Tropea, rispedito in carcere nei giorni scorsi per 21 violazioni della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. A disporlo è il Tribunale di Sorveglianza di Catanzaro dopo l’arresto ad opera dei carabinieri e il successivo aggravio della misura con il carcere disposto anche per due diffide (per non essere stato trovato a casa alle 4,30 del mattino) e il possesso di una carabina dentro casa. Salvatore Carone – difeso dall’avvocato Francesco Schimio – continuerà pertanto ad essere affidato ai servizi sociali in espiazione di una condanna a un anno e otto mesi per il reato di lesioni nei confronti di un agente della polizia penitenziaria.
Nel processo nato dall’operazione denominata Apate dei carabinieri e della Procura di Vibo è stato invece condannato in primo grado per una serie di furti in alcune abitazioni alla pena di 4 anni e 6 mesi. Il processo d’appello deve ancora essere fissato. Nel maggio scorso è stato poi condannato a 8 anni di reclusione per la rapina compiuta il 9 dicembre del 2006 ai danni del supermercato Maxi Sidis di Vibo Valentia. Nel corso dell’irruzione, uno dei dipendenti del supermercato era rimasto ferito da un colpo di pistola, mentre altri due dipendenti erano stati chiusi a chiave in un locale del market. Il colpo aveva fruttato circa ventimila euro. Anche in questo caso il processo di secondo grado deve ancora essere celebrato. Da ultimo Salvatore Carone si trova dal settembre scorso indagato a piede libero nell’ambito di un’operazione dei carabinieri contro lo spaccio di stupefacenti a Tropea che ha portato in carcere il fratello Alfonso Carone e ai domiciliari Domenico Gargano.