La Procura di Trapani contesta alla compagnia di navigazione di aver omesso la comunicazione di decine di guasti alle unità navali per non perdere i fondi regionali
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Quarantotto indagati e un sequestro preventivo di quote societarie dal valore di circa 100 milioni di euro. È quanto emerge dall’inchiesta avviata dalla Procura di Trapani su Liberty Lines, la compagnia di navigazione siciliana che garantisce i collegamenti passeggeri tra la Sicilia e gli arcipelaghi delle Eolie, Egadi, Pelagie, Pantelleria e Ustica e che nel periodo estivo effettua anche corse veloci da e per il porto di Vibo Marina.
Secondo l’accusa, la società non avrebbe comunicato alla Regione Siciliana una settantina di guasti tecnici registrati nell’arco di due anni su diverse unità della flotta, continuando comunque a percepire i contributi pubblici destinati al servizio di trasporto marittimo verso le isole minori. Una mancata segnalazione che, per gli inquirenti, avrebbe potuto comportare la revoca dei fondi regionali.
Contestati i reati di truffa e corruzione, la Guardia di Finanza ha eseguito il sequestro preventivo. Per garantire continuità operativa alla società – che conta circa 90 milioni di euro di fatturato e oltre 750 dipendenti – la Procura ha nominato un collegio di amministratori giudiziari, incaricati di salvaguardare il regolare svolgimento del servizio e i livelli occupazionali.
I legali di Liberty Lines hanno annunciato ricorso contro il provvedimento, contestandone la legittimità.

