Nel corso dei pattugliamenti è stato anche denunciato un uomo che aveva violato il Daspo urbano venendo sorpreso nei pressi di un pub
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Proseguono a Vibo Valentia i servizi straordinari interforze disposti dal questore Rodolfo Ruperti per innalzare i livelli di ordine e sicurezza pubblica, dopo l’analisi svolta in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. Nel corso delle operazioni, la Polizia di Stato ha denunciato un uomo per aver violato il Dacur, il divieto di accesso alle aree urbane previsto dall’articolo 13/bis del decreto legge 14/2017.
Secondo la nota diffusa dalla Questura, l’uomo - già sottoposto alla misura di prevenzione personale, conosciuta anche come “Daspo Willy” - è stato sorpreso «nei pressi di un pub della città», in un’area dalla quale gli era vietato accedere. La violazione del Dacur è punita con la reclusione da uno a tre anni e con una multa compresa tra 10.000 e 24.000 euro.
Nel medesimo contesto operativo, il personale della Polizia Locale ha denunciato in stato di libertà un altro uomo che, «palesemente in stato di ebbrezza», ha rifiutato di sottoporsi al test con precursore, configurando così la violazione dell’articolo 186, comma 7, del Codice della Strada.
I controlli hanno visto impegnati uomini e mezzi della Polizia di Stato, con il supporto del Reparto Prevenzione Crimine “Calabria Centrale”, della Sezione Polizia Stradale di Vibo Valentia, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Locale. Complessivamente sono state identificate 474 persone, di cui 75 con precedenti, controllati 214 veicoli e verificata la posizione di diversi soggetti sottoposti agli arresti domiciliari o ad altre misure restrittive.
Le attività, sottolinea la Questura, sono state caratterizzate da posti di controllo lungo le principali vie d’accesso alla città e nei luoghi della movida serale e notturna, con l’obiettivo di contrastare «l’abuso di sostanze alcoliche, la somministrazione delle stesse ai minori, lo spaccio e il consumo di stupefacenti, le risse, gli atti di vandalismo e ogni altra forma di illegalità diffusa». Un impegno finalizzato a garantire una fruizione «ordinata e pacifica» degli spazi pubblici a residenti, avventori e operatori commerciali.

