Restano i gravi indizi di colpevolezza ma per il gip l’obbligo di dimora nel comune di residenza appare idoneo a controllare il 48enne
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Passa dal carcere alla misura dell’obbligo di dimora nel comune di residenza Giuseppe Foti, 48 anni, di Stefanaconi. E’ quanto deciso dal gip del Tribunale di Firenze in accoglimento di un ricorso presentato dagli avvocati Giuseppe Di Renzo e Vincenzo Cicino avverso un’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di un’ipotizzata associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico. Il gip Angela Fantechi del Tribunale di Firenze, pur confermando i gravi indizi di colpevolezza nei confronti di Giuseppe Foti e pur permanendo le esigenze cautelari, ha ritenuto (anche sulla scorta della perdita di efficacia a breve della misura in carcere per decorrenza dei termini di fase) che l’obbligo di dimora a Stefanaconi con obbligo di reperibilità nel proprio domicilio appaia allo stato idoneo a controllare l’imputato. Da qui la sostituzione della misura della custodia in carcere con quella dell’obbligo di dimora nel territorio comunale di Stefanaconi con la prescrizione nei confronti di Giuseppe Foti di non poter uscire dal proprio domicilio dalle ore 21 alle ore 7 di ogni giorno.
L’indagine, condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo fiorentino con il coordinamento Direzione distrettuale antimafia di Firenze), si è sviluppata tra gennaio 2021 e la fine del 2022 permettendo di fare luce sui rapporti criminali che sarebbero stati intessuti da Pasquale Conidi, 70 anni, di Stefanaconi (arrestato e da anni trapiantato ad Impruneta, comune alle porte di Firenze) con il Vibonese ed il Reggino per piazzare la cocaina in mezza Italia. Nello specifico, la sostanza stupefacente sarebbe stata presa in provincia di Reggio Calabria e caricata a bordo di auto opportunamente modificate con doppifondi che raggiungevano città come Torino, Roma e Firenze. Dall’inchiesta della Dda di Firenze emerge pure che una pistola sequestrata in auto a Conidi alla vigilia del ferragosto 2021 nei pressi dello svincolo autostradale di Sant’Onofrio doveva essere utilizzata per un attentato contro Giuseppe Foti (ma a Conidi non viene mosso lo specifico reato di tentato omicidio) per via di contrasti interni legati al traffico di droga. Giuseppe Foti è un volto noto alle cronache. Nel 2015 era infatti rimasto coinvolto nell’operazione “Overing” della Dda di Catanzaro contro il narcotraffico internazionale di cocaina, ma era stato poi assolto al termine di un processo celebrato con rito abbreviato.

