Passa dalla Casa-lavoro di Barcellona Pozzo di Gotto alla libertà vigilata per il periodo di un anno in contrada Comunella del comune di Gerocarne. La decisione nei confronti di Gaetano Emanuele, 50 anni, è stata adottata dal magistrato di Sorveglianza di Messina in accoglimento di un’istanza presentata dall’avvocato Giuseppe Di Renzo. Gaetano Emanuele resta per il magistrato un soggetto socialmente pericoloso, ma avendo mantenuto nella Casa Lavoro - e successivamente per un periodo agli arresti domiciliari per motivi di salute a Gerocarne - una condotta regolare che non ha fatto registrare criticità, tale pericolosità per il giudice è da ritenersi scemata e contenibile attraverso la misura non detentiva della libertà vigilata che “appare, allo stato, la più idonea a contenere il rischio di recidiva ed a favorire la risocializzazione del soggetto”. La libertà vigilata impone per Gaetano Emanuele la permanenza nella sua abitazione di Gerocarne dalle ore 21 alle ore 7 del mattino di ogni giorno, il divieto di allontanarsi dal territorio comunale di Gerocarne, il divieto di guidare veicoli a motore, di frequentare pregiudicati o tossicodipendenti, di detenere armi o oggetti atti ad offendere.
Nella Casa-lavoro di Barcellona Pozzo di Gotto Gaetano Emanuele stava scontando la pena di un anno per violazione della libertà vigilata alla quale era sottoposto (in virtù della precedente condanna per associazione mafiosa e narcotraffico rimediata nell’operazione “Luce nei boschi”) quando si è sottratto nel giugno dello scorso anno alla cattura per l’operazione Habanero.
Per tale ultima operazione (strage di Ariola che il 25 ottobre del 2003 è costata la vita ai cugini Francesco e Giovanni Gallace ed a Stefano Barilaro) la misura cautelare per Gaetano Emanuele è stata totalmente annullata il 20 dicembre dello scorso anno dal Tribunale del Riesame di Catanzaro e la Dda non ha più esercitato nei suoi confronti l’azione penale. Da ricordare che Gaetano Emanuele era ritornato in libertà vigilata nel dicembre del 2022 avendo finito di scontare una condanna definitiva ad anni 16, mesi 11 e giorni 10 di reclusione, ottenuta attraverso il “continuato” fra la sentenza “Luce bei boschi” e altra condanna per narcotraffico. Lo sconto di pena, dovuto alla fungibilità dopo il “continuato”, l’ha portato a scontare alla fine poco più di 10 anni, ritornando in libertà (sia pure vigilata con obbligo di dimora nel comune di residenza) nel dicembre 2022 per poi darsi alla latitanza nel giugno dello scorso anno al fine di sfuggire al nuovo ordine di arresto (a dicembre 2024 totalmente annullato dal Riesame) per la strage di Ariola con l’accusa di esserne il mandante ed uno degli esecutori materiali.
Gaetano Emanuele è fratello del boss Bruno Emanuele, attualmente detenuto per scontare una condanna definitiva all’ergastolo per il duplice omicidio dei boss rivali Giuseppe e Vincenzo Loielo.