Sull’avvio dei lavori in “somma urgenza” pianificati dall’ex amministrazione Macrì nel 2023, dopo i numerosi ed importanti crolli avvenuti sull’arenile fragilissimo lato mare, oggi tradottisi in una ruspa intenta a sbancare l’Isola di Tropea simbolo della Calabria nel mondo, interviene duramente anche l’ex consigliere comunale Antonio Piserà. Lo stesso, fin da principio, si era attivato per far nascere una collaborazione tra il Comune di Tropea e l’università della Calabria (attraverso il geologo e docente UniCal Fabio Ietto), al fine di studiare il miglior approccio alla salvaguardia della rupe e dell’Isola. Un’idea, rafforzata anche da un dibattito pubblico tenuto dallo stesso prof. Ietto per informare i cittadini del reale stato di salute del luogo più iconico della cittadina, poi  fatta naufragare dallo stesso ex sindaco Macrì che preferì agire tramite lavori in “somma urgenza” avviati appunto oggi.

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La ruspa da oggi in azione sull'Isola

L’ex consigliere comunale non appena è entrata in funzione la ruspa, ha indirizzato un esposto all’ingegnere Salvatore Siviglia, dirigente generale del dipartimento Ambiente e paesaggio della Regione Calabria, inoltrandolo anche al procuratore di Vibo Camillo Falvo, alla Commissione straordinaria del Comune di Tropea, al prefetto di Vibo Anna Aurora Colosimo, alla Soprintendenza archeologia e alla Provincia di Vibo Valentia, in cui denuncia la gravità dei lavori in corso sull’isola. «Sono in atto interventi con mezzi meccanici – spiega Piserà – che incidono direttamente sulla fragile struttura rocciosa dell’Isola, compromessa da una faglia naturale. Si tratta di operazioni che, oltre a essere tecnicamente discutibili, rischiano di provocare un danno irreversibile all’equilibrio statico del costone e all’intero assetto geologico».

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L'arenile smantellato

Oltre ai rischi strutturali, Piserà denuncia un gravissimo scempio paesaggistico e visivo: «Il lato mare dell’Isola di Tropea è stato alterato, sfigurando l’identità della città e colpendo al cuore uno dei luoghi più iconici della Calabria e del turismo internazionale». Secondo quanto emerso, «i lavori sarebbero stati autorizzati ricorrendo alla procedura di “somma urgenza”, strumento previsto solo in caso di pericolo imminente per la pubblica incolumità. Tuttavia – ha precisato Piserà attraverso un comunicato stampa – non ricorrono i presupposti di emergenza, poiché non vi è alcun rischio immediato per la salute e la sicurezza delle persone. La somma urgenza consente di bypassare le necessarie valutazioni di impatto ambientale e paesaggistico. Bisognerebbe indagare se questa è stata usata impropriamente».

La denuncia s’inserisce in una battaglia che lo stesso Piserà porta avanti da anni. «Più volte, durante il mio mandato da consigliere comunale di minoranza – ha evidenziato –, ho richiesto l’attivazione di una convenzione con il DiBest (Dipartimento di Biologia, ecologia e scienze della Terra) dell’Università della Calabria, proposta rigettata dall’ex sindaco Giovanni Macrì per mera “lesa maestà” e purtroppo mai ripresa dalla Commissione straordinaria ora in carica, nonostante sia l’abbia riproposta di recente».

Nell’esposto, l’ex consigliere comunale chiede:

  • alla Regione Calabria di «verificare la corretta qualificazione dell’intervento e accertare eventuali abusi nell’applicazione della somma urgenza»;
  • alla Procura della Repubblica di «valutare possibili profili di illiceità penale»;
  • alla Commissione straordinaria del Comune di Tropea di disporre l’immediata sospensione dei lavori;
  • alle autorità competenti di «attivare tutte le misure necessarie per impedire ulteriori danni ambientali e paesaggistici».

«Tropea non può permettersi di perdere il suo simbolo più prezioso – ha poi concluso Piserà –. L’Isola deve essere tutelata con il massimo rispetto, non violentata da interventi che ne compromettono la stabilità e l’immagine. Chiedo che si fermi subito questo scempio, per la tutela del paesaggio, della sicurezza e dell’identità della nostra comunità».