Cittadini a raccolta nella sala convegni del Csv, dove venerdì si è tenuto un incontro che ha visto un’ampia partecipazione di sigle sindacali, rappresentanti degli Ordini professionali e Comitati civici, uniti dall'obiettivo di allargare il fronte della battaglia per il miglioramento della sanità vibonese e superare le criticità che affliggono l'Azienda sanitaria provinciale. L'iniziativa, promossa dall’Osservatorio civico “Città attiva” di Vibo, dal Comitato “San Bruno” e dal Comitato “Costa degli Dei”, si è svolta con l'intento di fare il punto sulle gravi carenze che mettono a rischio il diritto alla salute dei cittadini.

Oltre alle associazioni promotrici — rappresentate per l'Osservatorio civico dagli avvocati Daniela Primerano, Francesca Guzzo e Ornella Grillo; per il Comitato “San Bruno” dal presidente Rocco La Rizza; e per il Comitato civico “Costa degli Dei” dalle coordinatrici Maria Antonietta Campennì e Marina Radice —, hanno preso parte anche le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, Fials, Nursing Up, Nursind, Usb, Smi, insieme ai rappresentanti dell’Ordine degli infermieri e dei fisioterapisti e al portavoce del Forum del Terzo settore.

La necessità urgente è quella di far «approvare il Piano di fabbisogno del personale per consentire le assunzioni necessarie a potenziare i reparti in forte sofferenza; l’attivazione degli 80 posti letto già autorizzati; le problematiche relative al servizio di Dialisi e le carenze di medici del 118; le criticità che interessano gli Ospedali di Serra San Bruno e Tropea, e che «rischiano di essere trasformati in scatole vuote», secondo quanto sostenuto nell’incontro.

Osservazioni negative sono state espresse anche nei confronti del nuovo Atto aziendale e del Piano territoriale approvati e ritenuti «penalizzanti per le esigenze del territorio» dall’assemblea. Sono state mosse poi forti critiche all’operato della Commissione straordinaria dell’Asp, accusata di «non aver saputo mettere in atto strategie per un’inversione di rotta», in particolare per «non aver garantito maggiori risorse per l’Asp di Vibo, né forti investimenti in personale, attrezzature e posti letto».

«Il passo successivo – come annunciato dai promotori –, sarà la stesura di un documento comune contenente precise rivendicazioni da sottoporre alla Commissione straordinaria e al prefetto». L'assemblea non ha escluso la possibilità di «proclamare lo stato di agitazione in caso di mancate risposte», sottolineando come «azioni sinergiche di fronte alla drammaticità della situazione, sono fondamentali per ridare speranza a questo territorio». Il sentimento unanime emerso è stato di ribellione verso un sistema che «mette a rischio la vita e la salute di tutti», e che richiede una presa di posizione unitaria per rivendicare il diritto costituzionale alla salute.