Non è rimasta lettera morta l’uscita a mezzo stampa dell’associazione Altrove Cantiere culturale che, attraverso un comunicato diffuso all’indomani della pubblicazione della graduatoria sull’affidamento della stagione 2025/26 del nuovo teatro comunale di Vibo Valentia, aveva posto all’Amministrazione di Palazzo Luigi Razza cinque questioni inerenti i criteri di valutazione adottati e, più nel complesso, il futuro dell’ecosistema culturale vibonese.

A rispondere, cristallizzando così la posizione dell’Ente, è oggi il segretario generale Domenico Libero Scuglia, presidente della commissione giudicatrice del bando che ha assegnato all’associazione Ama Calabria di Lamezia Terme la gestione della stagione teatrale nella struttura di Moderata Durant che si appresta, dunque, alla sua riapertura.

Scuglia premette che «La città di Vibo Valentia si trova oggi dinanzi ad uno snodo cruciale per il proprio futuro culturale, che in questo caso coincide con quello sociale nel suo complesso. L’imminente apertura del teatro comunale, ed il relativo avvio della prima stagione teatrale, hanno comprensibilmente suscitato attenzione e curiosità nella cittadinanza e tra gli operatori. Alla luce di ciò, e delle considerazioni lette sulla stampa negli ultimi giorni - alcune delle quali con il limite di autoriferirsi senza, chiaramente, conoscere le proposte degli altri concorrenti -, da presidente della Commissione di valutazione avverto l’esigenza di esporre alcune considerazioni che hanno poi costituito la base delle scelte operate dalla Commissione stessa, nel pieno rispetto dei criteri stabiliti dall’Avviso pubblico».

Scuglia, oltre che da presidente della Commissione, chiarisce di parlare anche da dirigente del Settore Cultura, osservatorio dal quale non può che «constatare con estremo favore l’ampia partecipazione degli operatori, ben otto e tutti ammessi, ognuno dei quali ha presentato una propria offerta che, nella quasi totalità dei casi, si è rivelata degna di un cartellone teatrale di notevole spessore, a dimostrazione di un grande fermento culturale che attraversa la città. Ragion per cui la scelta finale non è stata affatto impresa semplice. Ma la Commissione da me presieduta - aggiunge - si è trovata dinanzi ad una scelta che ha dovuto considerare molteplici aspetti, non soltanto l’offerta prettamente culturale, pur tenendo conto che, su questo aspetto, sono state privilegiate le offerte variegate e non quelle “mono-disciplinari”. Non per nulla l’Avviso è stato redatto differenziando la griglia di valutazione in due distinti ambiti: qualificazione del soggetto proponente e qualità della stagione teatrale. Nel nostro caso, la peculiarità è stata quella di effettuare una scelta destinata non già ad un teatro completamente avviato e rodato, ma ad un teatro del tutto nuovo, con una stagione che sarà per forza di cose “sperimentale”».

Ecco perché, secondo la Commissione «è divenuto preminente l’aspetto della solidità e dell’affidabilità di un operatore che vanta non solo una lunghissima esperienza nel campo specifico all’interno del territorio regionale e non solo, ma è dotato di un gruppo di lavoro che contempla ogni figura tra quelle necessarie a garantire la perfetta riuscita, sul piano tecnico, della manifestazione. La graduatoria stilata dalla Commissione vede Ama Calabria occupare la prima posizione perché, a nostro giudizio, si è rivelata la proposta giusta per contemperare la duplice esigenza di un cartellone teatrale di indubbia qualità artistica affiancato all’esperienza ed alla affidabilità di un gruppo di lavoro estremamente variegato e completo, elemento qualificante per trovare la convergenza della Commissione su una proposta completa. Il lieve scarto rispetto alle altre è proprio sintomo di una scelta ponderata approfonditamente. Tutto questo nel convincimento - conclude Scuglia - che il teatro non è fatto solo dagli attori che vanno sul palcoscenico ma anche dal lavoro, meno visibile, di chi sta dietro le quinte, il cui apporto è insostituibile».