Nonostante i recenti lavori di rifacimento del manto stradale e della segnaletica, da parte della Provincia di Vibo Valentia, il tratto della ex strada statale n. 522 che collega Sant’Irene di Briatico al ponte Potame continua a rappresentare un serio pericolo per la circolazione. Le piogge trasformano la carreggiata in un accumulo di fango, pietrisco e detriti, rendendo difficile e rischioso il transito, soprattutto per i mezzi leggeri che perdono aderenza per il mancato drenaggio dell’asse viario. A denunciare queste criticità è Mariella Epifanio, cittadina di Zambrone, che ha affidato ai social un commento accorato dopo aver percorso la strada, sollevando dubbi sull’efficacia degli interventi finora eseguiti. «Ad ogni pioggia, il tratto stradale diventa una pozza di fango e pietrisco pericolosissima» scrive Epifanio, sottolineando come la situazione si ripeta ciclicamente. «Che senso ha asfaltare, rifare la segnaletica, spendere milioni di euro se il tratto continua a non essere sicuro anzi, peggio di prima?» aggiunge, evidenziando la frustrazione di chi percorre quotidianamente quella strada.

Depositi di fango sulla carreggiata

«Ogni volta che piove è la stessa storia. Non è un evento accidentale! Si aspetta il morto?!» prosegue, denunciando l’assenza di interventi strutturali. «Quella strada è vergognosa. Appena asfaltata, dotate di nuove strisce a terra… ma se non muore nessuno, non s’interviene seriamente e definitivamente», rimarca con sconforto.

Le foto scattate da lei lungo il tratto confermano le criticità: carreggiate invase da fango e acqua, segnaletica stradale che avvisa di lavori in corso ma non protegge da smottamenti e detriti, curve pericolose con visibilità ridotta e tratti in cui la vegetazione invade la sede stradale.

In alcuni punti, il fondo stradale appare già compromesso, con accumuli di terra e pietrisco che minacciano la stabilità dei veicoli. La situazione solleva interrogativi sulla pianificazione degli interventi e sulla manutenzione delle infrastrutture viarie in zone soggette a fenomeni meteorologici intensi. E mentre anche sui social i cittadini chiedono interventi più logici e durevoli nel tempo, con asfalto drenante anziché quello meno costoso, il coro di chi chiede interventi urgenti e risolutivi si allarga, «perché la sicurezza è una responsabilità primaria di chi amministra un territorio, non una flebile speranza che “non accada mai nulla di grave”», si evince dagli svariati commenti alla pubblica denuncia di Epifanio.