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Il progetto Tuvire – Tutela delle Vittime di Reato -, promosso dalla Regione Calabria in collaborazione con il Centro giustizia minorile, il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria e l’Ufficio interdistrettuale di Esecuzione penale esterna della Calabria, e attuato dall’Associazione Valentia, «sta registrando ottimi risultati e numeri davvero importanti, segnando un cambiamento tangibile nel modo di accogliere e sostenere le vittime di reato in Calabria». È quanto si legge in una nota dell’associazione.
«Con i quattro sportelli territoriali di ascolto e assistenza – continua il comunicato – attivati a Rosarno, Vibo Valentia, Crotone, Cosenza, con i mezzi telematici messi a disposizione ed utilizzati specie da chi non ha modo di recarsi personalmente agli sportelli fisici, sono pervenute centinaia richieste di informazioni e supporto, segno dell’effettivo bisogno e della fiducia crescente nei confronti dei servizi offerti. Determinanti per dare un contributo alla crescita e diffusione del progetto si sono rivelate le relazioni istituzionali intessute dall’organizzazione, avviate con enti pubblici, servizi sociali, associazioni di volontariato, ordini professionali e istituzioni scolastiche. Il progetto ha ricevuto un supporto importante, poi, dalle Questure e Comandi dell’Arma in tutta la regione, che hanno manifestato massima disponibilità, contribuendo in modo decisivo a favorire il raccordo tra territorio e istituzioni».
E ancora: «Il progetto Tuvire, finanziato con fondi ministeriali e ispirato ai principi sanciti dalla Direttiva UE 2012/29, rappresenta un passo concreto verso una Calabria più giusta, inclusiva e attenta ai diritti delle persone. L’Associazione Valentia, con il suo team di specialisti, continua a operare con dedizione per offrire un servizio multidisciplinare e gratuito, capace di accompagnare le vittime lungo tutto il percorso di tutela e supporto».

