Il Tribunale di Catanzaro ha emesso due provvedimenti di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza nei confronti di altrettanti uomini responsabili di episodi di violenza di genere e maltrattamenti familiari. Le misure sono state adottate su proposta congiunta del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia e del Questore di Vibo Valentia, nell’ambito delle disposizioni previste dal cosiddetto “codice rosso”.

Nel primo caso, il destinatario è un uomo di 53 anni, accusato di aver ripetutamente maltrattato i propri genitori anziani e un fratello, già tutelati in passato da un provvedimento di allontanamento urgente dalla casa familiare.
Nel secondo caso, il provvedimento riguarda un individuo responsabile di violenze fisiche e psicologiche nei confronti della compagna: calci, pugni, minacce e insulti che avevano provocato lesioni e profonde umiliazioni alla vittima.

Ad entrambi sono state imposte severe prescrizioni, finalizzate a limitare la libertà di movimento e di azione. In particolare, è stato disposto il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalle vittime e di comunicare con loro in qualsiasi modo. I due uomini non potranno inoltre rientrare a casa oltre le 21 né uscire prima delle 6 del mattino, né allontanarsi dal proprio domicilio senza avvisare preventivamente l’Autorità di pubblica sicurezza.

È stato inoltre imposto il divieto di detenere armi o prodotti pirotecnici, così come quello di utilizzare strumenti di comunicazione criptata o programmi informatici che possano ostacolare eventuali controlli, fatta eccezione per l’uso del telefono cellulare personale. Infine, entrambi non potranno partecipare a riunioni pubbliche né frequentare persone con precedenti o sottoposte a misure di prevenzione.

Le decisioni del Tribunale rappresentano un importante strumento di prevenzione e tutela, volto a evitare nuove aggressioni e a rafforzare la protezione delle vittime di violenza. Un segnale concreto — sottolineano gli inquirenti — del rafforzamento delle azioni di contrasto alla violenza di genere e della volontà delle istituzioni di garantire sicurezza e dignità a chi ne è stato colpito.