Continuano i sequestri nel territorio comunale di Nardodipace per una serie di violazioni della normativa ambientale. L’ultimo, ad opera dei carabinieri della locale Stazione, interessa un consigliere comunale di maggioranza, Antonio Tassone, 65 anni, il quale è stato deferito alla Procura di Vibo Valentia per lo scarico di materiale edile di risulta in un’area di proprietà comunale. Tutto ha inizio con la delibera numero 137 adottata dalla giunta comunale di Nardodipace il 6 novembre dello scorso anno. Con la stessa si dava parere favorevole all’istanza prodotta da Antonio Tassone di poter conferire al Comune di Nardodipace il materiale risultante dalla demolizione di un proprio immobile per il reimpiego dello stesso in quanto ritenuto dalla giunta “non pericoloso e non inquinante”. Tale materiale, nelle intenzioni della giunta comunale, doveva essere reimpiegato per la realizzazione di interventi presso l’area industriale e commerciale di Ciano (capoluogo di Nardodipace) per il “necessario intervento di livellamento in quota, nonché, in caso di esubero, eventualmente presso ulteriori aree del territorio comunale per la realizzazione di interventi di messa in sicurezza e adeguamento”.
Per la giunta comunale “tali ulteriori opere nell’ambito del territorio comunale” richiedevano proprio “i materiali in questione”, derivanti dalla demolizione del fabbricato di Antonio Tassone, i quali venivano ritenuti “opportunamente e proficuamente necessari, anche alla luce del fatto che il loro reperimento – così si legge nella delibera della giunta comunale - non richiede alcun onere di spesa per l’ente”. Il materiale così scaricato e depositato nell’area industriale di Nardodipace veniva però sequestrato nel dicembre dello scorso anno – unitamente all’intera area – dai carabinieri per una serie di violazioni in materia ambientale.
Seguiva quindi nei giorni scorsi una nuova ordinanza da parte del Comune di Nardodipace con la quale veniva disposta la chiusura temporanea di una strada pubblica del paese su richiesta del consigliere Antonio Tassone che doveva eseguire alcuni lavori sul suo fabbricato. Il materiale edile veniva però scaricato in un’area di proprietà comunale nei pressi del cimitero. Il materiale edile di risulta veniva però scaricato in un’area di proprietà comunale nei pressi del cimitero. Ed anche questa volta è scattato il sequestro nell'area del cimitero ad opera dei carabinieri. Pure qui vengono contestate diverse violazioni in materia ambientale, in particolare la violazione dell’articolo 184 bis del Codice dell’Ambiente in quanto il deposito di materiali edili non può comunque avvenire in aree poste fuori dal cantiere, così come i livellamenti non è possibile realizzarli utilizzando tale materiale di risulta senza passare preventivamente da un impianto di trattamento per questa tipologia di rifiuti.

Il sequestro lungo la strada

Tale sequestro segue quello avvenuto il mese scorso lungo la strada comunale che da Nardodipace porta al vecchio abitato. Nell’aprile scorso, infatti, il sindaco Romano Loielo, con apposita ordinanza aveva deciso, “per ragioni di pubblica incolumità”, il taglio “urgente” – da eseguirsi "entro e non oltre 60 giorni dall’ordinanza” – di piante e vegetazione insistenti su aree di proprietà pubblica lungo i margini delle strade comunali e provinciali del territorio di Nardodipace “per una profondità costante di cinque metri da ambo i lati”. Nel settembre scorso, quindi, il sindaco aveva annunciato la creazione di una “mini azienda forestale” per il taglio dei propri lotti boschivi attraverso l’assunzione di quattro operai. Un progetto che prevedeva anche “la pulizia e il monitoraggio costante dei margini stradali”. Iniziati una settimana dopo i lavori lungo la strada, ecco però il sequestro ad opera dei carabinieri forestali in quanto l’ordinanza emanata ad aprile dal sindaco non era più valida (scaduti i 60 giorni previsti per i lavori) e si stava invece procedendo ugualmente con le operazioni di taglio. Gli operai sono stati così spostati su altro cantiere di località “Gatta Scorciata” e giovedì scorso anche qui è scattato un nuovo sequestro per violazioni della normativa ambientale.