Pizzo, libri sui davanzali e nelle fessure dei muri per celebrare la lettura

Libri negli spazi più impensabili, anche nelle fessure nei muri. È l’idea messa in campo da bookcrossing, un’associazione spontanea di persone che vogliono condividere i libri senza alcun fine di lucro.

Leggere libri e poi condividerli

L’obiettivo è quello di «rendere il mondo intero una biblioteca». Bookcrossing significa leggere un libro e poi decidere di abbandonarlo per permettere ad altri di leggerlo e provare emozioni. Ma abbandonarlo dove? Lasciando i libri nei posti più disparati, sui mezzi pubblici, sulle panchine, in cabine telefoniche, per far sì che altri li trovino e li leggano per poi rimetterli in circolo. Ma si possono lasciare persino, come avvenuto a Pizzo, in un incavo, a forma di finestra,  sulla facciata di un vecchio palazzo, dove forse un tempo alloggiava il contatore dell’acqua. E così, in via Marcello Salomone, da qualche giorno vengono depositati libri di varia natura e dimensione.

L’iniziativa a Pizzo

Sarà stata l’ondata di entusiasmo suscitata dalla recente proclamazione di Vibo a capitale italiana del libro? Sembra comunque che l’iniziativa cominci a funzionare, suscitando curiosità anche fra i turisti che cominciano ad affollare la suggestiva località marinara. Con molta verve ironica, tipicamente napitina, la nicchia dove vengono depositati i libri è stata denominata, fondendo dialetto calabrese e lingua inglese, “u bucu du buuk”.

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