venerdì,Marzo 29 2024

Scuola, all’istituto “Gagliardi” di Vibo assegnato il premio “Ciak”

Giunto alla VI edizione bis, dopo lo stop dello scorso anno per l’emergenza pandemica, il progetto ha registrato la partecipazione di 44 scuole (primarie e secondarie di primo e secondo grado) di tutti i territori della Calabria

Scuola, all’istituto “Gagliardi” di Vibo assegnato il premio “Ciak”
Docente e referenti dell'Istituto professionale Gagliardi
Studenti dell’Istituto Professionale “Gagliardi”

L’Istituto professionale “Enrico Gagliardi” ha vinto il premio “Ciak…un processo simulato per evitare un vero processo”, con il cortometraggio “Facciamo sorridere l’arcobaleno” realizzato dalla classe II C. Giunto alla VI edizione Bis, dopo lo stop dello scorso anno per l’emergenza pandemica, il progetto ha registrato la partecipazione di 44 scuole (primarie e secondarie di primo e secondo grado) di tutti i territori della Calabria. L’annuncio delle scuole vincitrici del premio nella manifestazione conclusiva del progetto che si è svolta nei giorni scorsi in remoto. L’incontro è stato presentato da Roberta Mallamace (presidente dell’associazione che organizza il progetto “Ciak – Formazione e Legalità”), nel corso del quale ha partecipato Luciano Trovato, ideatore del progetto all’epoca in cui era presidente del Tribunale Minorile di Catanzaro nel 2014. Sono intervenuti anche i rappresentanti del mondo della giustizia minorile e ordinaria, come i presidenti dei tribunali che ospitano i ragazzi per la simulazione del processo. [Continua in basso]

Studenti in festa per la vittoria

Il corto è stato ideato e prodotto dagli stessi studenti, ha spiegato il referente del progetto, il professore Pesce, con la direzione della docente di sostegno Antonella Araneo e l’assistenza della coordinatrice della classe Serafina Pugliese. A presentare la storia e il suo messaggio Vanessa Crudo, mentre nel ruolo della vittima Chiara Sabatino. Gli altri protagonisti sono stati: Raffaella Staropoli (mamma), Domenico Bonavota (papà), Silvia Selvaggio (amica), Vincenzo Teti e Rossana Muzzopappa (bulli), Maria Teresa Chiera (giornalista), Giuseppe Addesi, Dmenicosavio Andreotti, Salvatore Bava, Giuseppe Casuscelli, Pasquale Guida, Mattia Putrino, Federico Sinopoli ed  Emanuele Vallone (studenti). La regia è stata curata dalla professoressa Araneo e dallo studente Domenico Bonavota, che insieme a Chiara Sabatino ha si sono occupati della sceneggiatura.

Il dirigente scolastico Pasquale Barbuto, alla notizia del premio, ha ringraziato gli studenti della II C e i responsabili del progetto, dal referente Vincenzo Pesce, ai docenti che hanno coordinato gli studenti nelle diverse fasi preparatorie, Antonella Araneo e Serafina Pugliese. Elogiando il lavoro svolto, ha richiamato la principale funzione pedagogica e formativa dell’insegnamento: «Quando si opera con passione, impegno, attenzione, responsabilità, si possono raggiungere traguardi inaspettati. Questo importante riconoscimento testimonia il merito degli studenti e dei docenti che hanno avuto la capacità di far emergere la sensibilità e i talenti creativi dei loro discenti. Anche perché è stato affrontato un problema, come quello del cyberbullismo, che purtroppo sta diventando una piaga sociale tra i giovani, come dimostra il recente caso della scuola media nel Cuneese in cui la dirigente ha dovuto sospendere 300 alunni per aver scattato delle foto e fatte circolare sui social con insulti sessisti… ». [Continua in basso]

Nel video “Facciamo sorridere l’arcobaleno”, gli studenti del “Gagliardi” hanno affrontato un tema molto delicato come l’omosessualità. Una questione che fa emergere antichi e nuovi retaggi e che sfocia nella maggior parte dei casi, nello stigma sociale. Gli studenti della classe II C hanno invece immaginato un esito diverso, contrassegnato dal sorriso dell’arcobaleno.

Il progetto, come in tutte le precedenti edizioni, prevedeva la messa in scena di una simulazione del processo per evitare il vero processo. Dopo il primo incontro formativo con i referenti delle scuole, il percorso formativo è stato scandito da altri 3 incontri in presenza con allievi e docenti nella sede dell’Ipseoa “Gagliardi”, a cui hanno partecipato gli esperti Caterina Berlingeri (giudice onorario della sezione penale del tribunale di Vibo) e Rossella Gallo (psicologa) che hanno un’importante esperienza nel campo, dialogando con gli studenti per farli entrare nei ruoli e farli partecipare emotivamente al processo. [Continua in basso]

Agli studenti della II C era stato assegnato il copione “La maschera”, su cui avevano lavorato a fondo dopo il confronto in presenza e con le parti già affidate e le prove per la simulazione del processo avviate. Poi, per le difficoltà legate all’emergenza Covid, il lavoro è stato orientato alla realizzazione del prodotto multimediale.   

Il progetto “Ciak” nasce in Calabria e nelle precedenti edizioni ha coinvolto non solo le scuole della Calabria. Come ha spiegato la Mallamace, si tratta di un percorso di natura educativa che si basa sulla prevenzione, a cui partecipano professionisti che operano nel campo dei minori, come giudici dei tribunali minorili, avvocati, neuropsichiatri, psicologi, psicoterapeuti e altre figure che si ritrovano per motivi professionale ad aver a che fare con il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza. E in questa opera di impegno sociale di volontariato sono stati coinvolti anche le scuole della Lombardia e della Toscana. Nella prossima edizione saranno coinvolte le scuole della Sicilia. E in merito all’esperienza di questa ultima edizione, vissuta sia in presenza che ha distanza, la Mallamace ha registrato una grande collaborazione da parte dei sindaci e dei dirigenti scolastici, in quanto hanno aperto aule consiliari, palestre, aule magne per far svolgere le varie fasi previste nel percorso progettuale del processo simulato.

Nelle diverse edizioni hanno partecipato circa 140 scuole. Le ultime due edizioni si sono svolte a Vibo Valentia al Pala Valentia.  Nel 2019, l’edizione prima dell’emergenza pandemica, sono stati ospitati circa 2300 studenti.

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