lunedì,Maggio 13 2024

Nicotera nelle antiche mappe romane: un pannello dell’Itinerarium Antonini nella sala consiliare

L’antico documento tra le sue 265 tappe nei vari territori che componevano l'Impero romano riporta anche la cittadina costiera vibonese

Nicotera nelle antiche mappe romane: un pannello dell’Itinerarium Antonini nella sala consiliare

Questa mattina il consigliere comunale con delega alla cultura Pino Leone ha provveduto ad installare nella sala consiliare comunale di Nicotera un pannello che illustra il cosiddetto Itinerarium Antonini che tra le sue varie tappe (265 in tutto) nei vari territori che componevano l’Impero romano, include anche la città costiera vibonese.

«Gli itinerari – spiegano gli autori del pannello – sono scritti, di carattere eminentemente pratico, che si riferiscono a strade sorte per ragioni commerciali o militari tra comunità più o meno distanti fra loro. L’ingrandimento progressivo dei domini romani e della rete stradale da questi realizzata rese infatti più stringente il bisogno di un elenco delle stazioni presenti lungo tali arterie, cioè di un itinerario. Stazioni (mansiones, mutationes) tra cui Nicotera, nate per soddisfare i bisogni dei viaggiatori dell’epoca, che divennero stazioni postali e di guardia e col tempo vennero adattate per essere abitabili. Liste di tali stazioni dovettero verosimilmente sorgere prima ancora delle stesse carte stradali».

Le antiche mappe

«Fu dunque sempre in epoca romana che vennero composte delle guide viarie ufficiali (o almeno su materiale ufficiale), dapprima forse per province, come anche per strade singole. Non è improbabile che il milliario aureo in Roma sotto il tempio di Saturno, là dove finivano tutte le vie principali d’Italia, abbia contenuto proprio i cataloghi delle stazioni di tali vie. E il funzionario romano Vegezio – continuano gli autori – ad attestarci esplicitamente l’esistenza di cataloghi di stazioni: egli infatti riferisce che i soldati più coscienziosi ai quali era affidato il comando di truppe portavano con sé tali cataloghi viari di province in cui andavano da operare. Abbiamo inoltre prove del fatto, che semplici privati furono talora indotti a procurarsi più o meno estesi cataloghi di stazioni». Tra questi pellegrini, ma anche commercianti e proprietari terrieri.

L’Itinerarium Antonini

«L’Itinerarium Antonini è l’unico itinerario conservatoci sotto forma di libro. Gli storici – riferiscono i promotori dell’iniziativa – escludono che la compilazione dell’Itinerarium sia da ascrivere a organi ufficiali amministrativi e tecnici, e ci obbliga piuttosto a pensare a una compilazione fatta per un privato. Il suo nome ci fornisce un indizio sull’epoca della stesura che risalirebbe al tempo dell’Imperatore Caracalla (Marco Severo Antonino Pio Augusto: 188-217 d.C.) ipotesi che è corroborata dal fatto che non si riscontra nell’Itinerarium stesso, alcun cenno di costruzioni o modifiche di strade posteriori a quell’epoca, come ad esempio l’imponente strada di Diocleziano (293-305) nella regione di Palmira e Damasco, di cui nel suddetto itinerario manca ogni menzione».

Nicotera nell’itinerario romano

L’itinerarium rappresenta ben 256 percorsi stradali di tutto l’Impero romano e parte da Tingis in Mauritania (odierno Marocco) per poi proseguire verso Cartagine e Leptis Magna, illustrando poi le strade di Sardegna, Sicilia e Corsica e delle varie province fino alla Britannia. I singoli percorsi sono così strutturati: località di partenza e di arrivo; distanza totale del percorso; tappe intermedie e distanze tra una tappa e l’altra. La parte che interessa Nicotera, comprende un percorso in trentotto tappe che si snoda da Mediolanum (Milano) fino alla località di Ad Columna sita nel territorio dell’attuale comune di Villa San Giovanni.

«L’esistenza della prima Nicotera che si trovava in un luogo diverso dall’attuale – sottolinea il consigliere Leone – è già attestata in alcune lettere di Papa Gregorio Magno del 596 d.C. Prima di questa data, a parte i ritrovamenti archeologici tra cui la bellissima cava romana, poco purtroppo si sa per via dell’assenza di fonti scritte. Ecco perchè la presenza di Nicotera nell’Itinerarium ci fornisce un elemento molto importante di cui pochi forse sapevano e che abbiamo deciso di valorizzare».

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