Sta registrando un grande successo la mostra “Giuseppe Occhiato-Arte e scrittura”, inaugurata nei giorni scorsi nel Museo statale di Mileto, diretto da Faustino Nigrelli. Alla cerimonia inaugurale della rassegna, dedicata allo studioso nato nella cittadina normanna e morto nel 2010, è stata presente anche la moglie Amelia Cirianni, giunta appositamente da Firenze, città dove Occhiato si era trasferito con la famiglia per motivi di lavoro. Tra gli intervenuti all’appuntamento svoltosi nel cortile adiacente alla struttura afferente al Polo museale della Calabria, guidato da Antoniella Cucciniello, quelli del vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Luigi Renzo, del sindaco Natino Giordano, del presidente dell’Accademia Milesia, nonché direttore dell’Archivio storico diocesano, monsignor Filippo Ramondino, di Giulia Fresca, co-curatore della mostra insieme a Mimmo Corrado, Franco Galante e Franco Valente, del professore Franco Calzone. Presente all’incontro, coordinato dal funzionario Mibac Giuseppe Currà, anche il prefetto emerito di Cosenza Antonio Reppucci, attuale commissario straordinario del Comune di Limbadi.
La mostra “Giuseppe Occhiato-Arte e scrittura” rimarrà aperta sino al prossimo 13 ottobre ed è suddivisa in tre sezioni. La prima è dedicata agli studi storici e ai reperti recuperati, con l’esposizione del prezioso manoscritto del XVIII secolo “Memorie di Uriele Maria Napolione”, del Registro abbaziale, riguardante i battesimi svoltisi a cavallo tra il 1700 e il 1800, del manoscritto del 1777 “I miracoli di Fortunato”, attinente in questo caso al santo ritrovato nelle catacombe romane, il cui scheletro fu donato dal Papa dell’epoca alla cattedrale di Mileto. La seconda sezione punta sull’Occhiato scrittore. In questo contesto vengono presentate la tesi di laurea dedicata alla cattedrale di Gerace e i principali brani d’autore, tra cui lettere, manoscritti e revisioni di opere ripubblicate. Infine, lo spaccato sull’attività pittorica dell’artista, ai più sconosciuta e per certi versi sorprendente. Qui, a farla da padrone sono gli schizzi, i rilievi, ma soprattutto i dipinti da lui realizzati.
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