E’ la voce amara e scanzonata della Calabria quella di Otello Profazio, cantore dei vizi e delle virtù di una terra essenziale, dall’anima luminosa e dalle lunghe ombre. Le strofe delle sue canzoni hanno portato un soffio di libertà per i detenuti del carcere di Vibo Valentia.
Quasi quattrocento quelli che hanno voluto assistere al concerto organizzato dal Lyons club. Soddisfatto il direttore della casa circondariale, Antonio Galati, che ha spiegato quanto i momenti di aggregazione siano preziosi per chi viva in una situazione di privazione della libertà e in alcuni casi di isolamento.