L’iniziativa punta a stimolare una maggiore conoscenza della storia del territorio facendo leva sulle figure simbolo. La serata coordinata dal rettore del Convitto Filangieri ha visto gli interventi di autorevoli relatori che hanno illustrato le finalità del progetto
Tutti gli articoli di Cultura
PHOTO
Si è svolto nell’Aula magna del Convitto nazionale “Gaetano Filangieri” l’evento promosso dall’associazione Ali di Vibonesità, culminato con l’«approvazione del messaggio per la creazione dell’Albo della Memoria», il primo passo verso un possibile percorso istituzionale volto a custodire e promuovere la memoria storica di Vibo Valentia. «L’incontro – ha fatto sapere l’Associazione stessa – ha registrato una partecipazione significativa da parte della cittadinanza», segno di un diffuso interesse per la valorizzazione della memoria storica locale. L’iniziativa si propone di «stimolare, in particolare tra i giovani, una maggiore conoscenza della storia contemporanea di Vibo Valentia e del suo comprensorio».

Obiettivo dichiarato dell’associazione è quello di «recuperare episodi e figure che abbiano rappresentato, nel tempo, esempi di virtù civica, impegno culturale e crescita collettiva». In questo percorso di riscoperta storica, è stato indicato come testo di riferimento il volume “Vibo Valentia nella sua storia” di mons. Francesco Albanese. Ad aprire la riflessione sull’epoca contemporanea sono stati «due relatori invitati per il loro rilievo socio-culturale: Michelangelo Miceli, ex direttore sanitario dell’Asp, e mons. Filippo Ramondino. Miceli ha tracciato un quadro dell’evoluzione della società Vibonese, citando esempi di personalità locali impegnate in ambito politico, culturale, artistico e ambientale. Ramondino, nel suo intervento conclusivo, ha offerto una riflessione sul valore della memoria, proponendo l’istituzione di un Albo che riconosca formalmente l’operato di cittadini distintisi nel tempo».
Tra gli interventi, quello della professoressa Iosella D’Agostino che ha sottolineato l’importanza di «riportare alla memoria i concittadini che hanno contribuito, con sensibilità e impegno, allo sviluppo della città. È bello e giusto – ha dichiarato – ricordare il valore socio-culturale, ambientale e artistico di momenti storici e figure significative, in particolare per sensibilizzare le nuove generazioni».
L’evento si è svolto con il «coordinamento del rettore Alberto Capria, che ha guidato il dibattito con spirito critico. Ha contribuito alla realizzazione anche il gioielliere Salvatore Franzè. La serata si è conclusa con l’intervento del presidente del Comitato società Dante Alighieri, Pippo Prestia, dedicato alla poesia in vernacolo, seguito da un appello del sindaco Enzo Romeo per il coinvolgimento civico nel sostegno al sistema sanitario locale».


