Nel cuore del Vibonese, a Sant’Onofrio, il Natale si celebra anche attraverso i Novenari, una tradizione antica che continua a coinvolgere la comunità locale. Come evidenziato in una nota stampa diffusa dal gruppo organizzatore, «oltre il folklore, questa tradizione rappresenta un cammino spirituale e culturale profondo, fatto di fede, memoria e condivisione».
Ogni anno, un gruppo di giovani del paese rinnova la tradizione, percorrendo le strade dalla notte all’alba e intonando canti natalizi che animano il centro storico e le campagne circostanti. Quest’anno il gruppo è composto da Nicola Suppa, Michele Zaccaria, Francesco Barbieri, Francesco Stinà, Onofrio Italiano, Domenico Defina, Pino Trecozzi e Daniele Mattioli. Armati di chitarre, fisarmoniche e flauti, «attraversano ogni angolo del paese – dai vicoli del centro alle campagne circostanti – trasformando la notte in un abbraccio sonoro che richiama radici antiche e una devozione senza tempo».
La novena non si limita alla musica: «È identità, è comunità». I Novenari vengono accolti da anziani e bambini, che spesso li seguono cantando, mentre le famiglie offrono ristoro caldo lungo il percorso. Si tratta di gesti semplici, ma che rinsaldano legami tra generazioni e mantengono viva l’anima della tradizione.
Un momento simbolico di quest’anno ha visto Nicola Suppa lasciare il gruppo dopo 25 anni di partecipazione. Nelle sue parole, «la novena di Natale non è solo una consuetudine, ma un vero e proprio cammino: nove notti sempre uguali e sempre diverse, fatte di passi condivisi, soste, saluti e melodie che si tramandano di persona in persona, come una fiamma che non si spegne mai».
Suppa ha rivolto parole di stima ai membri del gruppo, ricordando il contributo di ciascuno: da Pino, che guida ora i Novenari, a Domenico, che ha imparato uno strumento nuovo, fino a Daniele, chiamato a un ruolo importante nella conduzione del passo e della voce. «Parole che non sono un addio, ma una promessa: quella di continuare a sentire quelle melodie con gli occhi di un bambino, come la prima volta», sottolinea la nota.
Oggi, la tradizione dei Novenari supera anche i confini del paese: gli emigrati seguono le novene in tempo reale sui social, condividendo video e ricordi, creando un ponte digitale che rende il rito più inclusivo e partecipativo. Ogni mattina, al termine del percorso notturno, il gruppo si ritrova in chiesa per la messa all’alba celebrata da don Lucio Bellantoni, che rappresenta «il cuore spirituale della tradizione, dove sacro e profano, passato e presente, si incontrano in un equilibrio perfetto».
I Novenari di Sant’Onofrio rimangono così un simbolo di continuità e appartenenza, una tradizione che vive nei canti di chi partecipa, nella memoria di chi li ha preceduti e nello sguardo di chi ascolta. Finché ci saranno voci pronte a levarsi nella notte, la tradizione continuerà a scandire il Natale del paese.