mercoledì,Aprile 24 2024

Stabilizzati dopo 20 anni di precariato: fine dell’odissea per 67 precari del Vibonese

Ad annunciarlo le organizzazioni sindacali: «Si tratta dei lavoratori del bacino della Legge 15 già contrattualizzati con Azienda Calabria Lavoro»

Stabilizzati dopo 20 anni di precariato: fine dell’odissea per 67 precari del Vibonese
La protesta dei precari della ex legge regionale 15

«È stato siglato questa mattina alla Cittadella Regionale il contratto a tempo indeterminato per i circa 60 lavoratori del bacino della Legge 15 già contrattualizzati con Azienda Calabria Lavoro». Lo comunicano in una nota i Segretari Regionali di Nidil-Cgil, Felsa-Cisl, Uiltemp-Uil, rispettivamente Ivan Ferraro, Gianni Tripoli e Luca Muzzopappa.
Viene così raggiunto un importante risultato nel superamento del precariato storico calabrese con il riconoscimento a queste importanti risorse che negli anni sono state impiegate nelle primarie strutture amministrative del territorio vibonese, come la Prefettura, l’Asp, il Comune di Vibo e altri enti locali del comprensorio. I lavoratori hanno quindi sottoscritto il contratto a tempo indeterminato essendo assorbiti nella dotazione organica di Azienda Calabria Lavoro a pieno titolo, anche se occorrerà lavorare per un innalzamento dei livelli retributivi che attualmente, attesa la consistenza del contributo regionale all’assunzione, prevedono 14/15 ore in funzione della categoria contrattuale. [Continua in basso]

E’ indubbio, però, che la fase di instabilità viene finalmente superata, così come era stato concordato con il neo assessore al Lavoro Giovanni Calabrese e con il Dipartimento Lavoro guidato da Roberto Cosentino e che Nidil-Felsa-Uiltemp avevano posto come prioritari sin dai primi incontri. Il raggiungimento di questo obiettivo è da tempo perseguito da queste organizzazioni sindacali che lo hanno affrontato già nel primo incontro con il Presidente Occhiuto nel dicembre del 2021 il quale aveva assunto l’impegno di portare a definizione una legge per la storicizzazione delle risorse. Su questa base, Nidil-Felsa-Uiltemp avevano iniziato a dialogare con gli amministratori dei singoli enti ospitanti, approfondendone le specificità, enti per capire quali spazi effettivi ci fossero e come mettersi alle spalle anni e anni di precariato lavorativo, incertezze, lotte e rivendicazioni, per voltare finalmente pagina.

«Quello di oggi – sottolineano ancora Ferraro, Tripoli e Muzzopappa – è solo un ulteriore passo in quel tragitto difficile ma necessario che Nidil-Felsa-UIltemp perseguono da tempo per riconoscere dignità lavorativa a tanti calabresi che se la sono vista negata per troppo tempo. Questo deve essere d’esempio e di buon auspicio perché anche la restante parte dei precari storici calabresi, individuati con leggi 15 – 31 – 40 – 12 assieme a tutti gli altri precari e che assommano a circa migliaia di lavoratori che ancora operano a sussidio in molti enti calabresi, possano vedersi riconosciuti nelle loro legittime aspettative».
Il superamento del precariato, secondo Nidil-Cgil, Felsa-Cisl, Uiltemp-Uil, qualificherà l’azione concertativa con questa Giunta Regionale, nel rimarginare la piega calabrese di un precariato di Stato che deve invece trasformarsi in serenità lavorativa e sociale.

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