«L'identità marittima della costa tirrenica calabrese sarà protagonista delle prossime Giornate FAI d’Autunno. Un'apertura straordinaria e di grande valore storico-operativo – si legge nel comunicato stampa del Fai – attende i visitatori a Vibo Marina, dove la Capitaneria di Porto romperà il suo riserbo, permettendo al pubblico di esplorare un luogo chiave per la sicurezza e la storia del territorio. Sabato pomeriggio, quindi, dalle ore 15:30 alle ore 19, nella frazione del capoluogo i visitatori avranno modo di vivere un'immersione nella storia marittima calabrese, e vibonese in particolare, e nell'attività di chi ogni giorno tutela il mare. Questo è quanto promette l'apertura straordinaria della Capitaneria di Porto di Vibo Marina in occasione delle Giornate FAI d’Autunno, organizzate dalla Delegazione giovani di Vibo Valentia, guidata da Flora Giancotti».

La locandina dell'evento di sabato 11

Dunque, un'occasione per esplorare un sito cruciale, di norma interdetto al pubblico, che celebra quest'anno il 160° anniversario della fondazione della Guardia costiera italiana. Il porto e la Capitaneria di Vibo Marina si ergono lungo la costa vibonese. «Una posizione strategica, questa – prosegue la nota stampa –, che unisce un suggestivo paesaggio costiero al retroterra montuoso delle Serre. Vibo Marina, frazione di Vibo Valentia, conserva la sua anima di borgo marinaro sviluppato attorno al porto, vero e proprio punto di riferimento visivo, oltre che funzionale, della costa. La nascita dello scalo portuale risale a un evento drammatico: il terremoto del 1783, quando fu scelto come approdo ideale per i soccorsi, al posto del vicino porto di Pizzo, grazie alle migliori condizioni di navigabilità e ai collegamenti con l'entroterra. Noto in origine come Porto Santa Venere, sostituito negli anni Trenta con “Vibo Marina” in parallelo al cambio di denominazione da Monteleone a Vibo Valentia voluto dal ministro Luigi Razza, il suo ruolo strategico si consolidò nel tempo, culminando negli eventi della Seconda guerra mondiale, quando fu teatro di bombardamenti e, soprattutto, dello sbarco alleato dell'8 settembre 1943, nel corso dell’"Operazione Ferdy"».

Oggi l'infrastruttura con i suoi moli e banchine, si configura come un essenziale presidio tecnico per la gestione della costa vibonese. L’area della Capitaneria ospita la zona comandi, cuore operativo per la sicurezza della navigazione e la tutela dell'ambiente marino. «La visita alla Capitaneria di Porto di Vibo Marina – si legge ancora – è stata pensata, quindi, come un percorso che fonde la scoperta storica con l'attualità operativa dell'istituzione. I partecipanti potranno addentrarsi in un luogo cruciale, normalmente inaccessibile in quanto area militare, e di comprenderne a fondo il ruolo. Il percorso si apre con una narrazione storica, ripercorrendo il racconto del porto dalle sue origini come antico Porto Santa Venere, agli importanti eventi che lo hanno visto protagonista durante la Seconda Guerra Mondiale fino ai nostri giorni. Proseguendo, sarà concesso un accesso eccezionale agli spazi operativi della Capitaneria, gli ambienti vitali dedicati al coordinamento e al controllo marittimo. Il momento culminante sarà dedicato alla Guardia Costiera in azione, con la presentazione della motovedetta e l'illustrazione dettagliata delle attività quotidiane che l'istituzione svolge per la tutela del mare e la sicurezza».

Il percorso si concluderà con una suggestiva passeggiata sul molo, «un momento per godere del paesaggio e percepire il legame tra mare, comunità e suggestione paesaggistica. Gli ingressi saranno scaglionati ogni 50 minuti, con un tetto massimo di venticinque persone a turno; l'accesso sarà garantito fino a esaurimento posti. È fondamentale sapere che non è necessaria la prenotazione. Per sostenere la missione del FAI, è richiesto un contributo volontario minimo di 3 euro. Infine, si ricorda che, trattandosi di un'area militare, è obbligatorio portare con sé un documento d’identità per consentire l'identificazione».