venerdì,Aprile 19 2024

Comune Vibo, Mangialavori lancia l’ultimatum a Costa: “Pronto a staccare la spina”

Il senatore di Forza Italia particolarmente amareggiato per lo stato di degrado in cui versa la città, e per l’incapacità di porvi rimedio, ha chiamato a raccolta sindaco e capigruppo di maggioranza ponendo le condizioni per mantenere il suo sostegno

Comune Vibo, Mangialavori lancia l’ultimatum a Costa: “Pronto a staccare la spina”

Si respira aria di vera e propria resa dei conti tra le stanze di Palazzo Luigi Razza e all’interno della maggioranza alla guida del Comune di Vibo Valentia. Mesi di stallo politico-amministrativo e la scarsa capacità di incidere sulle tante urgenze che caratterizzano la città, non hanno mancato di suscitare malumori e prese di posizione anche in chi, dopo l’appoggio convinto in campagna elettorale, in questi mesi non ha mai fatto mancare il suo sostegno, sia in termini numerici che politici, al sindaco Elio Costa e all’esecutivo. Tanti i nodi da sciogliere sui quali si è inceppata anche la fiducia riposta nella possibilità di ripresa di un’attività amministrativa che ha subito tanti scossoni, abbandoni, defenestramenti e fuoriuscite e che è stata quasi costantemente al centro di polemiche e diatribe. Un mandato, quello di Costa, che non ha mai dato l’impressione di essere riuscito a decollare del tutto né ad offrire di sé un’immagine di efficienza e padronanza rispetto ai tanti problemi del capoluogo di provincia né tantomeno rispetto alla gestione ordinaria. Criticità particolarmente evidenti nel vero punto debole della gestione dell’esecutivo Costa: quello dell’Ambiente. Passato da un’emergenza all’altra, l’assessorato in questione ha visto avvicendarsi alla sua guida ben quattro assessori (l’ultimo, Stefania Romanò è ora indagata per altre vicende) e un incarico ad interim, rimanendo, per una serie di ragioni non solo esclusivamente politiche, il vero e più evidente “tallone d’Achille” del secondo mandato del giudice in pensione. 

E proprio sull’Ambiente Costa rischia ora seriamente di scivolare e veder tramontare anzitempo la sua Amministrazione, se è vero come è vero che il tasto dolente del decoro urbano e del degrado della città, è divenuto anche lo scoglio sul quale il principale sostenitore dell’attuale maggioranza si dice non più disposto a tollerare inefficienze e ritardi, arrivando finanche a paventare il ritiro del suo appoggio. L’esponente in questione è il senatore di Forza Italia Giuseppe Mangialavori, sponsor più illustre della maggioranza Costa che però ora, di fronte alle condizioni in cui versa la città sul fronte dei rifiuti, del verde pubblico e del decoro in genere, avrebbe, appunto, perso la pazienza. Mangialavori ha infatti chiamato a raccolta sindaco e capigruppo dell’attuale maggioranza in una riunione voluta e richiesta per fare il punto sulla gestione dell’ordinaria amministrazione. Nel corso della stessa, il parlamentare azzurro avrebbe espresso forti perplessità sull’argomento e chiesto con assoluta urgenza il ripristino della normalità con interventi concreti che possano contrastare l’attuale stato di abbandono. Non solo. Lo stesso senatore, messi di fronte all’ultimatum sindaco e rappresentanti della maggioranza, si sarebbe quindi riservato, in base alle risposte concrete (e non a parole) che eventualmente giungeranno, di decidere cosa fare. In sostanza se mantenere ancora un appoggio a questa maggioranza, solo e soltanto se ci sarà un’inversione di tendenza, o se, in alternativa, “staccare la spina” a questa esperienza amministrativa. Mangialavori, del resto, aveva già da qualche tempo manifestato ai suoi più vicini sostenitori e ad esponenti di primo piano dell’Amministrazione tutto il suo malessere. Ora lo ha “ufficializzato” nel corso della riunione chiarendo di non essere più disposto a tollerare incertezze né a continuare a mettere la faccia a sostegno di un’Amministrazione che ha dimostrato tutti i suoi limiti soprattutto nella gestione dell’ordinarietà. Dunque, ha fatto intendere chiaramente, l’Amministrazione non ha più attenuanti: o si cambia o si va tutti a casa

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