Le delegazioni del Pd, di Sinistra Italiana e dei Progressisti per Vibo, nell’assemblea che si è svolta ieri nella sede del partito, hanno “registrato con soddisfazione l’ampia partecipazione di movimenti e associazioni che si riconoscono nell’impegno civico attivo e nella pratica dell’accoglienza e della solidarietà. Gli interventi hanno fornito le ragioni per l’elaborazione di un patto condiviso che recepisca le necessità e i bisogni di una comunità orgogliosa e consapevole che vuole seppellire rissosità e divisioni e ritrovarsi con spirito aperto e senza pregiudizi in una grande opera di ricostruzione morale, amministrativa e politica in forte discontinuità con la fallimentare gestione della destra che si è avvicendata con continuità nel governo della nostra città”. E’ quanto affermano il segretario provinciale del Pd, Enzo Insardà ed il coordinatore della Commissione Giuseppe Ceravolo.
“Si è preso atto delle motivazioni ,delle urgenze e delle ragioni che giustificano il nostro stare insieme per ricostruire quel che si è affievolito o disperso; con le nostre idee, che vogliamo confrontare con quelle di tutti i moderati, con la nostra gente con la quale vogliamo condividere la speranza che nasce da proposte capaci di convincere, appassionare, coinvolgere. Prima dei nomi c’è bisogno di una visione credibile e sostenibile per la città. Per questo abbiamo condiviso l’opportunità di promuovere un incontro aperto, per mettere insieme idee e progetti e individuare insieme le priorità di governo per una città ferita da troppe situazioni di disagio esistenziale, familiare, sociale, culturale ed economico. Problemi tutti questi che richiedono, per essere adeguatamente affrontati – affermano Insardà e Ceravolo – l’assunzione di una chiara linea politica di azione democratica e popolare che guardi alle persone concrete, che dia spazio e arricchisca l’autonomia dei corpi intermedi e consideri l’amministrazione comunale da riformare radicalmente per riuscire a dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini.
Comunali Vibo, la base Pd si ribella: «Mirabello confuso, noi non siamo come i Sovranisti»