sabato,Aprile 20 2024

Costi della democrazia e gettoni di presenza: il “bello” della politica a Vibo

Per i 32 eletti nel civico consesso spesi complessivamente a gennaio 17.250,96 euro. Consiglio riunito solo una volta. Ecco tutti i privilegi degli eletti a fronte di un Comune in dissesto e di una città in agonia

Costi della democrazia e gettoni di presenza: il “bello” della politica a Vibo
Il Comune di Vibo Valentia: dall'aula disco verde al Bilancio di previsione

Nuova determina del dirigente del Comune di Vibo Valentia, Michele Fratino, per la liquidazione dei gettoni di presenza nel mese di gennaio ai consiglieri comunali. Si tratta dell’ultima liquidazione della consiliatura, perché il 31 gennaio è stato nominato il commissario prefettizio, Giuseppe Guetta, al fine di “traghettare” l’ente verso le prossime elezioni amministrative dopo le dimissioni di 27 consiglieri su 32. Nonostante nel mese di gennaio si sia svolta una sola seduta di Consiglio comunale, la spesa totale per la liquidazione dei gettoni di presenza ai consiglieri comunali ammonta a oltre 17mila euro, per la precisione 17.250,96 euro. A fronte, quindi, di un consiglio comunale riunito una sola volta nel mese di gennaio, sono i “lavori” delle commissioni consiliari che permettono, ancora una volta, ai consiglieri comunali di portare a casa lo “stipendio”. La legge stabilisce infatti che “i consiglieri comunali hanno diritto di percepire un gettone di presenza per la partecipazione a Consigli e commissioni e in nessun caso l’ammontare percepito nell’ambito di un mese da un consigliere può superare l’importo pari ad un quarto dell’indennità massima prevista per il sindaco”. Il gettone di presenza a Vibo Valentia (città capoluogo di provincia) per ogni seduta di Consiglio e commissione è stato fissato in 32,53 euro. 

Questa la ripartizione delle somme consigliere per consigliere con relative presenze nel mese di gennaio fra Consiglio e commissioni: Umberto Buccarelli 65,06 euro con due presenze; Giuseppina Colloca 683,13 euro con 21 presenze; Pasquale Contartese 878,31 euro con 27 presenze; Giuseppe Cutrullà 929,62 euro con 29 presenze; Rosanna De Lorenzo 878,31 euro con 27 presenze; Sabatino Falduto 65,06 euro con due presenze; Elisa Fatelli 487,95 euro con 15 presenze; Maria Fiorillo 813,25 euro con 25 presenze; Claudia Gioia 748,19 euro con 23 presenze; Maria Rosaria La Grotteria 260,24 euro con 8 presenze; Alfredo Lo Bianco 520,48 euro con 16 presenze; Antonio Lo Schiavo 32,53 euro con una presenza; Filippo Lo Schiavo 929,62 euro con 37 presenze; Rossana Falduto 929,62 euro con 34 presenze; Antonia Massaria 748,19 euro con 23 presenze; Samantha Mercadante 650,60 euro con 20 presenze; Giuseppe Muratore 520,48 euro con 16 presenze; Angelo Palamara 195,18 euro con 6 presenze; Loredana Pilegi 390,36 euro con 12 presenze; Giuseppe Policaro 292,77 euro con 9 presenze; Gregorio Polistina 748,19 euro con 23 presenze; Antonino Roschetti 910,84 euro con 28 presenze; Giovanni Russo 585,54 euro con 18 presenze; Claudia Sarlo 0 euro per zero presenze; Antonio Schiavello 929,62 euro con 43 presenze; Raffaele Arcella 878, 31 euro con 27 presenze; Ivan Servelli 715,66 euro con 22 presenze; Francescantonio Tedesco 683,13 euro con 21 presenze; Rosario Tomaino 260,24 euro con 8 presenze; Stefania Ursida 0 euro con zero presenze; Raffaele Manduca 487, 95 euro con 15 presenze; Stefano Luciano 32,53 euro con una presenza. Totale 17.250,96  euro diviso come sopra fra i 32 consiglieri comunali.                                       E’ bene chiarire che la legge consente ad ogni consigliere comunale di Vibo Valentia di portare a casa la cifra massima di 929,62 euro raggiungibile con un minimo di 29 presenze ai lavori delle commissioni o del Consiglio. Ma non bisogna farsi ingannare. Partecipare ad ulteriori sedute dei lavori di commissione, se non fa aumentare la cifra massima portata a casa con la voce “gettoni di presenza”, ha comunque i suoi vantaggi. Primo fra tutti, quello di potersi tranquillamente assentare dal proprio posto di lavoro, pubblico o privato che sia, non perdendo un centesimo della giornata lavorativa in quanto il Comune dovrà comunque rimborsare il datore di lavoro per l’assenza, giustificata, del suo dipendente impegnato al Comune. Un privilegio non da poco per i consiglieri comunali di Vibo Valentia, atteso che – come dimostra il prospetto di cui sopra relativo alle presenze ai lavori delle commissioni – c’è anche chi, facendo parte di più commissioni consiliari, è riuscito ad assentarsi dal proprio posto di lavoro (con tanto di giustificazione permessa dalla legge) 30 e passa volte in un mese.                                              Secondo vantaggio: se sul proprio posto di lavoro si deve dar conto al proprio datore – pubblico o privato che sia – della produzione giornaliera (sia in termini di qualità che di quantità), in consiglio comunale o nei lavori delle commissioni consiliari non bisogna invece dar conto a nessuno. Al limite – ma ribadiamo al limite – bisogna dar conto solo ai propri elettori che però, attesa la proliferazione di liste e candidati a Vibo Valentia ad ogni tornata elettorale, coincide spesso e volentieri con i propri stretti familiari e quattro amici (giusto quattro…). Così, stando alle determine del dirigente di settore, ci sono stati dall’inizio della consiliatura consiglieri comunali che, arrivando ad accumulare anche 70 presenze mensili nelle commissioni, hanno “costretto” il Comune a liquidare ai datori di lavoro rimborsi per permessi fruiti da un singolo consigliere pari persino a 2.500 euro al mese. Cifre considerevoli che fanno ancor più riflettere in un Comune in dissesto finanziario ma, soprattutto, per via del fatto che si fa davvero fatica a cogliere all’esterno dei risultati tangibili di cotanto impegno dei consiglieri comunali nelle commissioni consiliari (il Consiglio comunale negli ultimi mesi si è invece ridotto al lumicino). Se si vanno inoltre a spulciare i resoconti di alcune sedute delle commissioni consiliari, si scopre facilmente che in molti casi si è discusso per ore del nulla oppure di roba da “libro Cuore”: la sistemazione della piantina nell’aiuola, la mattonella del marciapiede e cose da far ridere i polli (di cui presto ci occuperemo appositamente), soprattutto a fronte del degrado in cui tale classe politica è riuscita a portare la città.                                                                        Dulcis in fundo, oltre alle spese di cui sopra, non bisogna dimenticare che il regolamento comunale consente il rimborso delle spese del “viaggio” per tutti quei consiglieri comunali che abitano a sette chilometri di distanza dal municipio e devono raggiungere il Comune per le sedute di Consiglio o delle commissioni. Temi, quello dello sperpero delle risorse pubbliche, dei costi della politica e del mancato ritorno ai cittadini di servizi degni di tal nome, per nulla qualunquisti ma di stretta attualità. Al momento, fra le varie forze politiche che si apprestano a chiedere il voto ai cittadini in vista delle prossime elezioni amministrative, solo il Movimento Cinque Stelle, con il candidato a sindaco Domenico Santoro, ha annunciato che il suo schieramento in caso di vittoria rinuncerà ai gettoni di presenza (circa 250mila euro l’anno) e taglierà le indennità. Non pervenuto nulla, al momento, dalle altre forze politiche, di centrodestra e centrosinistra, in ben altre faccende affaccendate, vale a dire la scelta dei candidati a sindaco. Per fare cosa e per andare dove, resta ancora da scoprire. Mentre ben spiegabile appare l’attivismo in queste settimane di aspiranti consiglieri comunali che hanno già avviato in anticipo la propria campagna elettorale senza neppure aspettare la scelta del proprio candidato a sindaco. Per molti candidati al Consiglio comunale, un primo cittadino – evidentemente – vale l’altro e il gettone di presenza diventa una priorità ed una necessità. Il tutto avviene, naturalmente, in una città ultima in molte classifiche e che stenta ancora ad “inchiodare” alle proprie responsabilità una classe politica, di centrodestra quanto di centrosinistra, che a queste latitudini continua a fare il bello ed il cattivo tempo. Sino a quando?       LEGGI ANCHE: Il costo della democrazia al Comune di Vibo: ecco tutti gli importi per i consiglieri

 

 

top