mercoledì,Maggio 1 2024

Saluto romano a Vibo, Pd: gesto da condannare con forza

Per il commissario regionale del Partito democratico, Stefano Graziano, si tratta di un segnale di “superficialità verso valori fondamentali” da parte della candidata a sindaco del centrodestra: Insardà e Ceravolo: "Rispondiamo con Bella Ciao"

Saluto romano a Vibo, Pd: gesto da condannare con forza

“La notizia che Maria Limardo, candidata a sindaco del centrodestra a Vibo, ha salutato con il braccio teso i sostenitori presenti nella sede di Fratelli d’Italia è un gesto che richiama idee e movimenti nefasti del passato, segnale di superficialità verso valori fondamentali del nostro Paese, che non dovrebbe appartenere a chi vuole rappresentare una comunità”. Così invece all’Agi il commissario regionale del Partito Democratico della Calabria Stefano Graziano. “Alla vigilia del 25 aprile – aggiunge – è ferma la condanna di tutto il Partito democratico calabrese. A destra, nell’epoca del marketing politico l’onda mediatica di social e giornali è funzionale a far parlare di sé, sminuendo ovviamente il senso della memoria storica e la portata dei valori cui la nostra società è depositaria. Vibo Valentia è stata governata per molti anni da una destra che l’ha lasciata priva di idee e di speranza: ha bisogno di progetti, non di trovate propagandistiche. Dopo quasi un decennio si continua a riproporre la fatale alleanza ora più marcatamente reazionaria. Il Partito Democratico è impegnato nella difesa dei principi democratici e repubblicani insiti nella nostra cultura costituzionale”.   

Parole di condanna anche da parte del segretario provinciale del Pd di Vibo, Enzo Insardà, e di Pino Ceravolo del coordinamento cittadino dello stesso partito. «Chissà se qualcuno ha risposto gridando “Eja eja alalà” – hanno ironizzato gli esponenti dem -. «Nostalgia canaglia dell’Italia nera. La malinconia di un gesto tristemente famoso seppellito dalla storia e dalla democrazia fa capolino in questa nostra città interessata dalle elezioni comunali che vengono cosi caricate di gesti simbolici dai nefasti significati che vogliamo additare all’opinione pubblica. Tutto fa brodo a destra – prosegue -. Vanno bene quelli che: fanno irruzione durante le riunioni di beneficenza urlando contro gli immigrati; hanno la testa rasata e ripetono slogan del ventennio pieni di odio e di Casapound; indossano il giubbotto nero come la divisa lugubre di tempi bui; si proclamano sovranisti, nuovi fascisti e xenofobi; Forza Nuova e sogni vecchi e violenti; Avanguardia nazionale ad orbace e olio di ricino. A Vibo, dopo i numerosi disastri dei governi di destra può continuare ad essere fatale l’alleanza di destra della coalizione di destra della candidata della destra più antica e reazionaria. Il Pd è impegnato a respingere richiami, simboli ed uomini che si richiamano a principi e gesti fascisti ed invita i suoi elettori e i cittadini tutti alla difesa della vita democratica con una osservanza precisa e puntuale della legalità repubblicana. La nostra risposta è nel canto di “Bella ciao” – concludono Insardà e Ceravolo -, emblema di resistenza in tutto il mondo che lotta per la democrazia. Anche a Vibo, al saluto fascista opporremo la forza e il sorriso di Bella Ciao».

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