mercoledì,Aprile 24 2024

Comune di Vibo in dissesto, Luciano (Pd) su Limardo e Mangialavori: «Linea continua della mala politica»

Duro affondo del capogruppo del Partito democratico che mette sotto accusa il «silenzio» del senatore di Forza Italia e un sindaco che «non va oltre lo show»

Comune di Vibo in dissesto, Luciano (Pd) su Limardo e Mangialavori: «Linea continua della mala politica»
Stefano Luciano e Giuseppe Mangialavori
Giuseppe Mangialavori e Maria Limardo

«Le affermazioni inconsistenti del sindaco di Vibo Valentia ed il silenzio di Mangialavori rispetto al dissesto del Comune capoluogo sono i segni del fallimento dell’attuale amministrazione e rappresentano la linea continua della mala politica». Durissimo affondo di Stefano Luciano, capogruppo del Partito democratico al Comune capoluogo. Nel mirino finiscono il primo cittadino del capoluogo Maria Limardo e il senatore di Forza Italia, nonché primo sponsor e sostenitore dell’attuale amministrazione di centrodestra, Giuseppe Mangialavori. Quest’ultimo, in particolare, secondo l’esponente democrat a Palazzo Luigi Razza, è «un leader che non ha il coraggio di assumersi le proprie responsabilità di fronte ad un dissesto finanziario e di fare il punto sullo stato dell’arte». E, dunque, Mangialavori «non può essere il riferimento del territorio ma espressione di una classe politica inadeguata a gestire la cosa pubblica. Delle due l’una – sostiene sempre Luciano – : o il silenzio è indice di incapacità ad intervenire per carenza di argomentazioni o volontà di tacere per non dovere affermare pubblicamente di avere scelto per Vibo Valentia, un sindaco improvvisato, che non va oltre lo show». [Continua in basso]

Traffico limitato sulla strada Cancello Rosso-Candrilli

Per il capogruppo, ne è l’esempio «l’inaugurazione della strada “del mare” con tanto di conferenza stampa in grande stile, chiusa dopo qualche giorno per inagibilità. Così come, fino ad oggi, abbiamo assistito solo ad uno sperpero di risorse pubbliche a cui non ha corrisposto nulla di buono per i cittadini: pensiamo al tetto della scuola di Portosalvo (centomila euro), rifatto e poco dopo a rischio crollo, la strada di Longobardi (oltre sessantamila euro) rifatta più volte e crollata alla prima pioggia, la scala mobile volata via con una raffica di vento, il “buco” al muro della scuola Don Bosco senza un progetto complessivo di rivisitazione di piazza Municipio. Eppure per tutte queste opere, fatte male, sono stati spesi i soldi dei cittadini che pagano le tasse», tuona il rappresentante della minoranza.

Nonostante ciò, ricorda però Luciano, il sindaco «ha garantito che le opere pubbliche potranno proseguire indipendentemente dal dissesto. Ed allora ci si domanda: ma a quali opere pubbliche si riferisce? Si tratta dell’ennesima frase ad effetto priva di contenuto? Il futuro di questa città, dipenderà dalla capacità delle forze alternative al centrodestra locale, di scalzare in modo definitivo un groviglio di personaggi che – conclude il capogruppo del Pd al Comune capoluogo – non hanno mai pensato al bene dei cittadini ma alla costruzione di carriere personali».

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