«Il progressivo declino economico che sta interessando il cuore pulsante del commercio vibonese, ossia corso Vittorio Emanuele III, è affare che non riguarda solo gli addetti al settore ma tutti i vibonesi in genere che rivolgono lo sguardo ad un passato in cui il miglior salotto della città pullulava di giovani e di famiglie, di uomini di cultura e di ospiti che venivano dalle realtà limitrofe per godere di una delle più belle passeggiate che la Calabria potesse offrire». Ad affermarlo in una nota è il consigliere comunale e capogruppo della compagine consiliare “Per Vibo con Vibo” Nico Console, in riferimento al progressivo impoverimento del tessuto commerciale della città di Vibo che registra la chiusura di numerosi negozi, specie sul principale corso cittadino. «Chi oggi – spiega l’ex assessore al Commercio -, o per volontà popolare e per spirito di partecipazione democratica riveste ruoli che possono incidere nelle scelte che inevitabilmente segnano lo sviluppo ed il futuro della città in ogni suo aspetto, non può assecondare il sentimento di rassegnazione che spinge molte delle storiche attività commerciali che animavano lo storico corso ad abbassare le serrande, ma, al contrario, ha il dovere di individuare nuovi percorsi di speranza ed a intraprendere ogni iniziativa utile che possa, ragionevolmente, nutrirla».
Quindi l’appello di Console: «si faccia quanto possibile per utilizzare quel finanziamento in conformità al programma elettorale approvato dai cittadini, spingendo per la riqualificazione e rigenerazione urbana di corso Vittorio Emanuele, ristrutturando magari il mercato di via delle Clarisse che potrebbe diventare un polo commerciale attrattivo durante l’intera giornata e non solo il mattino; pensando anche alla concreta possibilità di progettare e realizzare sullo stesso corso quella galleria d’arte e commerciale all’aperto che ha trovato spazio nel programma elettorale del neo sindaco approvato e votato a valanga dai cittadini. Non si perda quest’occasione e si faccia di tutto per ottenere le autorizzazioni necessarie per la realizzazione di progetti diversi rispetto a quello previsto a Moderata Durant, inutile poiché contrastante e controproducente riguardo alla rivitalizzazione del centro storico della città ed inevitabilmente dannoso per le realtà economiche già esistenti nel centro di Vibo che tanto hanno dato e continuano a dare alla nostra città».
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