venerdì,Aprile 19 2024

Comune di Sant’Onofrio: il Tar rigetta il ricorso di Maragò avverso il risultato elettorale

I giudici amministrativi respingono le doglianze dell’attuale consigliere di minoranza e confermano la vittoria del sindaco Antonino Pezzo e della sua lista

Comune di Sant’Onofrio: il Tar rigetta il ricorso di Maragò avverso il risultato elettorale
L'ex sindaco Onofrio Maragó e il nuovo primo cittadino Antonino Pezzo

Resta confermato il risultato elettorale delle ultime comunali di ottobre a Sant’Onofrio. La prima sezione del Tar di Catanzaro ha infatti rigettato il ricorso presentato dall’ex sindaco Onofrio Maragò (attuale consigliere comunale di minoranza) con il quale aveva chiesto l’annullamento del provvedimento di ammissione della lista “Coraggio Sant’Onofrio” e, quindi, per invalidità derivata anche l’annullamento della proclamazione a sindaco del candidato collegato alla predetta lista, ovvero l’attuale primo cittadino Antonino Pezzo, e dei consiglieri comunali della sua lista. Antonino Pezzo è stato proclamato sindaco con 920 voti contro gli 802 conseguiti da Onofrio Maragò che contestava la legittimità dell’ammissione della lista “Coraggio Sant’Onofrio” in quanto – a suo avviso – sebbene tale lista sia stata presentata in nome e per conto del partito politico “Coraggio Italia” – che ha una rappresentanza parlamentare di 24 deputati e di 7 senatori – la sua presentazione non è stata accompagnata dalla dichiarazione sottoscritta e autenticata dal presidente o dal segretario del partito o del gruppo politico o dai presidenti o segretari provinciali di essi attestante che la predetta lista o le candidature venivano presentate in nome e per conto del partito o gruppo politico stesso.

Per il Tar, invece, «da una disamina della documentazione in atti non risulta che la lista “Coraggio Sant’Onofrio” abbia utilizzato il simbolo del partito politico “Coraggio Italia”, né risulta che abbia utilizzato il nome del suddetto partito politico». [Continua in basso]

Il Comune di Sant’Onofrio

Inoltre, ad avviso dei giudici amministrativi, le denominazioni dei due simboli “Coraggio Italia” e “Coraggio Sant’Onofrio” non coincidono, né coincidono le relative dimensione tipografiche. Per quanto concerne poi la struttura del simbolo, mentre il cerchio esterno del simbolo “Coraggio Sant’Onofrio” presenta un unico colore blu, il cerchio esterno del simbolo “Coraggio Italia” «reca per l’intera metà superiore il tricolore italiano, ragion per cui esso risulta, all’evidenza, ben più elaborato e composto di quattro colori nettamente distinti tra loro e ben distinguibili».
Anche l’eventuale esclusione del candidato Pileci non comporterebbe per il Tar la presenza, nella lista “Coraggio Sant’Onofrio”, di un numero di candidati inferiore al numero minimo stabilito dalla legge, ragion per cui il suo accoglimento non inficerebbe l’inammissibilità della stessa (né, il numero di preferenze da questi riportato, pari a 37, sarebbe idoneo a colmare il divario di 118 preferenze esistente fra le due liste in competizione). Da qui il rigetto del ricorso e la condanna di Onofrio Maragò anche al pagamento delle spese di lite in favore del Comune di Sant’Onofrio, che liquida in complessivi euro 3.300,00, oltre rimborso forfettario spese legali, Iva e Cpa come per legge.
Compensate, invece, le spese con la Prefettura di Vibo Valentia.

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