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Comune di Vibo, l’addio di Primerano e una crisi politica che da mesi non trova soluzione

I recenti contatti tra il sindaco e la maggioranza hanno portato a delineare alcune novità. Santoro e Pisani (M5S) durissimi dopo le dimissioni dell’ormai ex vicesindaco: «La città non si attenda un miglioramento della gestione, poiché è solo un metodo per ricompattare le parti politiche»

Comune di Vibo, l’addio di Primerano e una crisi politica che da mesi non trova soluzione
L'ex assessore e vicesindaco Domenico Primerano e il sindaco Maria Limardo
Il Comune di Vibo Valentia

Alla fine ha preferito farsi da parte prima che la politica facesse il suo compito e lo “divorasse”. Domenico Primerano, il segretario generale in pensione con una carriera in diversi enti locali, ha probabilmente solo anticipato un eventuale suo forte ridimensionamento, se non l’esclusione dell’esecutivo comunale, provvedendo nella giornata di ieri a rassegnare le proprie dimissioni da vicesindaco e da assessore agli Affari generali e al Personale con una lettera indirizzata a chi in giunta lo ha voluto sin dall’inizio in virtù della sua esperienza tecnico-amministrativa: ossia il sindaco Maria Limardo. «Nel corso di questi tre anni di amministrazione – ha, tra l’altro, scritto Domenico Primerano – il quadro politico cittadino è mutato a seguito di cambiamenti di posizione nei gruppi consiliari, determinando in tal modo scomposizioni e ricomposizioni, che hanno comportato la revisione delle rappresentanze in consiglio comunale. Proprio la conformazione dell’attuale maggioranza, la sua specifica caratterizzazione, pone il problema della mia permanenza in giunta: ed essendo io un tecnico, ritengo non sussistano più le condizioni della mia presenza nell’esecutivo comunale». [Continua in basso]

Una crisi politica che perdura da mesi senza una soluzione

Un’assemblea del personale dipendente

Il tecnico, con il pallino di ottimizzare (senza riuscirci) il lavoro del personale dipendente di Palazzo Luigi Razza, rendendo i servizi più efficienti, ha fatto così un passo indietro ed è uscito di scena. Da tempo era finito nel mirino delle critiche della maggioranza di centrodestra che, peraltro, da diversi mesi con i propri timonieri Giuseppe Mangialavori (Forza Italia) e Vito Pitaro (“Città Futura”) sollecita il primo cittadino a procedere con il rimpasto della giunta e la conseguente revisione delle deleghe con l’obiettivo di dare all’esecutivo un’impronta maggiormente politica e meno tecnica. Rimodulazione, tuttavia, sempre ritardata, rinviata, posticipata, fino a fare diventare il dialogo interno alle forze di centrodestra un groviglio di nervi e di tensioni. Di silenzi forzati e di malumori più o meno celati. Ma si sa: quando in politica i problemi non vengono risolti subito diventano poi sempre più enormi e soprattutto difficili da gestire. Imprevedibili, quindi, le conseguenze. Ma, verosimilmente, la scelta improvvisa di Domenico Primerano di lasciare il suo ufficio al primo piano di Palazzo Luigi Razza è destinata a dare uno scossone forte alla risoluzione della crisi politica. Probabile, infatti, che già in settimana possano arrivare da parte del capo dell’amministrazione decisioni in merito.

Le novità sul tavolo del confronto politico

L’assessore Santacaterina e il sindaco Limardo

In questi ultimi e caldi giorni i contatti tra sindaco e maggioranza sono, peraltro, ripresi. E ai due assessori che sembrerebbero oramai destinati ad essere sostituiti, vale a dire Daniela Rotino (Cultura e indicata da Forza Italia) e Rosamaria Santacaterina (Politiche sociali e scelta dal sindaco per sostituire Franca Falduto), con due esponenti di Città Futura” (Antonella Tripodi, medico, e Rosa Chiaravalloti, avvocato), si sono aggiunte due novità di rilievo che puntano alla chiusura della crisi in atto: il mantenimento in giunta dell’assessore all’Urbanistica Pasquale Scalamogna, dopo il no del sindaco all’ingresso al suo posto di Antonino Daffinà (capocorrente in Forza Italia di Scalamogna ) e il contestuale respingimento delle dimissioni dello stesso assessore sempre da parte del primo cittadino, nonché ci dovrebbe essere (in politica il condizionale è sempre d’obbligo) il passaggio delle deleghe Sport e Spettacolo dall’attuale assessore di Fratelli d’Italia Michele Falduto (che verrebbe così sensibilmente ridimensionato) verso il capogruppo di Forza Italia Antonio Schiavello, che diventerebbe consigliere delegato. In riferimento al posto lasciato vacante dall’ex vicesindaco, bisogna vedere adesso come si determinerà il sindaco in vista degli ultimi due anni di mandato: ossia se lascerà un esecutivo a otto oppure nominerà un altro assessore di sua fiducia, partiti e gruppi politici permettendo.

Diversi, invece, gli assessori che dovrebbero essere confermati: si tratta di Giovanni Russo (Lavori pubblici), Domenico Francica (Attività produttive), espressione entrambi del gruppo di “Città Futura”, Vincenzo Bruni (Ambiente), vicino a Forza Italia, Maria Teresa Nardo (Bilancio e Programmazione finanziaria), individuata a suo tempo dallo stesso sindaco e considerata decisiva nella gestione dei conti pubblici dell’ente, e Michele Falduto (Turismo), rappresentante in giunta di Fratelli d’Italia, che tuttavia – come detto – verrebbe fortemente ridimensionato nelle deleghe. [Continua in basso]  

Le prime e durissime reazioni alla scelta di Primerano

Domenico Santoro (M5S)

E non sono mancate le reazioni, durissime, dopo la decisione di Domenico Primerano di lasciare l’esecutivo comunale. I consiglieri del Movimento Cinque Stelle Domenico Santoro e Silvio Pisani ricordano che «ormai da tempo si attendevano sviluppi politici nella fallimentare giunta Limardo. Sono arrivati con le dimissioni farsa dell’assessore Pasquale Scalamogna e poi con quelle del vicesindaco Domenico Primerano. La città non si attenda un miglioramento della gestione, poiché è solo un metodo per ricompattare le parti politiche facenti capo a Pitaro ed a Mangialavori, viste le imminenti elezioni comunali in alcuni paesi limitrofi ed anche quelle alla Provincia di Vibo che si terranno a breve. Quindi, nulla per il bene della città, che – affermano convinti i consiglieri pentastellati – continuerà ad essere sporca con strade pattumiere (vedi sfalcio strade e parchi urbani), inquinata (vedi i fossi ed in particolare il torrente Antonucci), strisce blu senza macchinette per fare impazzire gli automobilisti e soprattutto per fare cassa, con ingenti fondi della Rigenerazione urbana sperperati in mille rivoli: in definitiva – concludono i rappresentanti della minoranza – c’è da dire a questa giunta, o meglio alla prossima, che la città di Vibo Valentia merita di più».        

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