Caro energia, Antonio Lo Schiavo invoca un Consiglio regionale in seduta permanente
Il consigliere regionale del Vibonese chiede di aprire l’assise «al contributo dei sindaci calabresi, delle parti sociali, delle organizzazioni di categoria, dei tecnici di settore. Porre all’ordine del giorno un unico punto: il caro-energia»
«Riunire il consiglio regionale in seduta permanente e straordinaria. Aprirlo al contributo dei sindaci calabresi, delle parti sociali, delle organizzazioni di categoria, dei tecnici di settore. Porre all’ordine del giorno un unico punto: il caro-energia e l’elaborazione di iniziative e proposte utili ad alleviare il carico economico, ormai insostenibile, che oggi grava unicamente sulle imprese, sugli enti locali e sulle famiglie». È quanto propone il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, invocando la convocazione di una seduta permanente del consiglio regionale della Calabria che affronti il tema del caro-energia e le possibili iniziative da intraprendere da parte della Regione Calabria. [Continua in basso]
Lo Schiavo: «Dare priorità a quello che sta accadendo in queste ore»
«La massima assise calabrese – spiega Lo Schiavo – si riunirà giovedì prossimo per affrontare varie tematiche, comprese le nomine in enti regionali. A mio avviso, per evitare di alimentare uno scollamento tra la nostra discussione politica e i problemi reali dei cittadini, è però il caso di mandare un segnale ai calabresi e dare priorità a quello che sta accadendo in queste ore; ai sindaci che sono costretti a ridurre i servizi o a spegnere l’illuminazione pubblica; agli artigiani e ai piccoli imprenditori che mettono in cassa integrazione i lavoratori o abbassano le saracinesche perché non riescono a sostenere più i costi energetici; alle famiglie che vedono le loro entrate polverizzate dalla spesa per le utenze domestiche. L’impressione è che la politica oggi non abbia la piena consapevolezza di quello che sta accadendo in Italia e in Calabria. Serve allora una sana dose di realtà per provare a fronteggiare un’emergenza che riguarda tutti e dare risposte ai cittadini, elaborando soluzioni e, laddove questo non sia possibile per i limiti della giurisdizione regionale, facendo pressione sul Governo centrale affinché intervenga al più presto. Portando, in questo, la voce dei lavoratori, degli imprenditori, dei sindaci e delle famiglie della nostra regione che, per ragioni socio-economiche, si trovano a scontare un prezzo ancor più alto in questa difficile congiuntura internazionale. Questo ci chiedono i calabresi – conclude il consigliere regionale – e questo la politica ha il dovere morale di fare».