Tropea, Piserà sui fondi del Pnrr: «Sindaco firmi protocollo intesa con Gdf»

Antonio Piserà

Il consigliere comunale Antonio Piserà, con comunicazione scritta, sottopone al sindaco di Tropea, Giovanni Macrì, “l’opportuna possibilità di sottoscrivere un protocollo d’intesa con il Corpo della Guardia di Finanza, al fine di perfezionare qualitativamente e quantitativamente, gli indispensabili controlli relativi alle gare per l’uso dei fondi del Pnrr e dei fondi Cis, destinati al Comune di Tropea”. Piserà puntualizza che: ”Non solo il rispetto della legalità, ma anche dell’assunzione della stessa a visibile e ineccepibile stile di vita, costituisca indiscutibilmente pilastro imprescindibile dell’azione amministrativa e fattore fondamentale per lo sviluppo economico, sociale e umano, a protezione della libertà di impresa degli operatori economici e di un regolare svolgimento delle dinamiche imprenditoriali”. [Continua in basso]

Il sindaco di Tropea

Per il consigliere “è indispensabile prevenire, individuare e impedire corruzione e conflitti d’interesse in ogni ambito. Inutile, quanto lacerante – prosegue Piserà – soffermarsi sul drammatico, nonché tragicamente concreto, rischio di infiltrazioni ‘ndranghetistiche e del verificarsi di fenomeni corruttivi: diviene altrettanto doveroso, tuttavia, proprio e a maggior ragione, a motivo dell’importanza delle somme stanziate per il nostro Comune, a garanzia che ogni procedura sia suggellata dai requisiti di trasparenza e legalità. La firma del protocollo, in buona sostanza, garantirebbe il flusso informativo tra il Comune e la Guardia di Finanza, nell’acquisizione di dati, informazioni e notizie qualificate utili ai controlli, consentendo di prevenire, individuare e contrastare ogni eventuale condotta illecita lesiva degli interessi economici e finanziari”. E ancora, Antonio Piserà sostiene che: “Un intervento dalla portata epocale del Pnrr necessiti della più stretta sinergia tra le Amministrazioni e assicuri la corretta vicendevolezza atta all’efficacia del perseguimento dei rispettivi fini istituzionali, definendo l’indispensabile ostruzionismo a malversazione, indebita aggiudicazione o percezione di pubbliche risorse finanziarie, truffa, frode nell’esecuzione di contratti pubblici ed ogni altra ipotetica torbidità posta in essere relativamente all’utilizzo delle risorse finanziarie erogate dall’Unione Europea. Tale scelta – conclude il consigliere – ben oltre la pratica e indiscussa validità del corretto impiego di qualsivoglia strumento venga offerto alle Istituzioni preposte, si rivelerebbe addirittura esemplare anche per la stessa cittadinanza, opportunamente tutelata in primis nella dignità della salvaguardia del bene comune”.

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