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Accesso negato agli atti della Porto di Tropea spa: due consiglieri si rivolgono al ministro dell’Interno

Le risposte della Prefettura di Vibo e del sindaco a cinque mesi dalla richiesta e solo dopo l’intervento del presidente della Commissione antimafia non convincono Piserà e L’Andolina che chiedono l’interessamento del Viminale

Accesso negato agli atti della Porto di Tropea spa: due consiglieri si rivolgono al ministro dell’Interno
Il porto di Tropea e nel riquadro il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi
Antonio Piserà (Noi con Salvini)
Antonio Piserà

In qualità di consiglieri comunali abbiamo posto all’attenzione del ministro dell’Interno la richiesta di accesso agli atti rivolta alla “Porto di Tropea SpA”, domandando il suo autorevole intervento, avendo ricevuto diniego dalla Prefettura di Vibo Valentia, a nostro avviso con modalità del tutto anomale, in quanto lesive del diritto al pieno svolgimento delle nostre mansioni”. E’ quantosostengono in una nota i consiglieri di minoranza del Comune di Tropea, Antonio Piserà e Massimo L’Andolina dopo essersi visti negare l’accesso agli atti della società “Porto di Tropea spa” (bilanci ed altro). [Continua in basso]

Massimo L’Andolina

“Nel febbraio 2021 la richiesta veniva formulata ed inviata via Pec alla “Porto di Tropea SpA”, indicando specifico elenco dei documenti necessari (Bilanci consuntivi 2018 e 2019, verbali assemblea approvazione bilancio consuntivo 2018 e 2019, nota integrativa revisori al bilancio consuntivo 2019, Pianta organica, Piano industriale, copia responsabilità civile amministratore delegato) senza, stranamente, ottenere alcun riscontro. Nel marzo 2022 – fanno notare Piserà e L’Andolina – procedevamo chiedendo, con l’ufficialità del caso, che intervenisse il prefetto di Vibo Valentia, ma inutilmente, tanto che il 13 agosto persino il presidente della Commissione antimafia, il sen. Nicola Morra, si esponeva con un comunicato stampa stigmatizzando il «grave il silenzio del prefetto di Vibo» sulla vicenda relativa all’accesso agli atti. Una risposta, accolta con comprensibile stupore – avente per oggetto Nota della Prefettura di Vibo Valentia, sempre in merito alla famigerata “richiesta” – arrivava dal Comune solo il 16 agosto, specificando che tra il Comune di Tropea e la “Porto di Tropea SpA” non sussistesse alcun rapporto di dipendenza, ma è fantascientifico che appena qualche ora dopo la Pec del Comune venisse inoltrata nota anche da parte della Prefettura indirizzata ai consiglieri interroganti, datata 4 marzo 2022, fino ad allora mai trasmessa. I riferimenti legislativi quanto meno indefiniti con i quali il sindaco elaborava la propria risposta, la fantasiosa tempistica e la discutibile forma di interpretazione giurisprudenziale da parte della stessa Prefettura hanno inevitabilmente suscitato nei sottoscritti e nei colleghi ragionevole perplessità, per non definire altrimenti l’ormai intollerabile deresponsabilizzazione che non onora, certo, l’essere a servizio della cittadinanza, ma persevera la condizione di cattività propria del solito indecoroso sistema”.

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