Comune di Vibo, dissesto: avvocati esterni per la gestione della massa attiva e passiva

Il corridoio del Comune di Vibo Valentia che conduce nell’ufficio del sindaco

Da quanto si deduce da una delibera di Giunta del Comune di Vibo Valentia, per ricostruire e analizzare fascicoli e posizioni debitorie ultra decennali riguardanti prestazioni di servizi e lavori, – considerata la carenza di dipendenti nell’ufficio Contenzioso dell’ente – il Comune deve ricorre a due figure professionali esterne. L’attività in questione, è quella legata al dissesto finanziario di Palazzo Luigi Razza, la cui procedura è stata chiusa, ma per la quale è necessario il lavoro delle professioniste Giulia D’Agostino e Maria Saverino, avvocati del Foro di Vibo Valentia, alle quali sono affidati gli incarichi legali di gestione e coordinamento della massa attiva e passiva.

Gli uffici nell’ala nuova di Palazzo Luigi Razza

Dalla lettura del piano di estinzione è possibile evincere che sussistono debiti, per un totale di euro 6.617.764 euro, riconosciuti dall’Organismo stesso ma non liquidati per mancata accettazione della proposta transattiva da parte del creditore e per i quali è stato accantonato l’importo di 3,4 milioni e trasferito al Comune; a questo si aggiunge, sotto la voce “altri componenti della massa passiva” un accantonamento di 586.590 euro, per i quali, verrà creato apposito fondo. Inoltre, per quanto concerne i “Debiti oggetto di pratiche non completamente istruite” vi è un accantonamento del 100% pari a 2.559 euro mentre nell’ultima parte vengono riportati tutti i debiti esclusi dalla liquidazione ammontanti a 18.8 milioni di euro, ma per i quali vi è stata un’attenta ricognizione. [Continua in basso]

Comune di Vibo

La scelta di ricorrere a soggetti esterni, è dettata – da quanto si apprende dalla delibera di giunta – , dall’utilità e dall’opportunità di procedere a una ricognizione dei residui attivi da riscuotere di competenza dell’ Organismo straordinario di liquidazione (Osl) e di tutte le posizioni debitorie di sua competenza, anche al fine di evadere le pratiche inevase e per evitare contenziosi per i quali la soccombenza dell’ente locale appare altamente probabile, in particolare per una specifica tipologia di debiti, anche in considerazione che il riconoscimento del debito operato dall’Osl “ha rafforzato il titolo in possesso del Creditore alla preventiva definizione dei rapporti con soggetti terzi non partecipati, verificando la disponibilità della controparte alla sottoscrizione di una nuova proposta transattiva più sfavorevole per l’Ente, ma ancora vantaggiosa rispetto ad una soccombenza processuale”. La ricognizione delle partite attive è stata, quindi, effettuata dall’Ufficio tributi e dall’ufficio Ragioneria, e le attività sono state analitiche e puntuali ma hanno richiesto un arco temporale congruo rispetto al numero di posizioni da analizzare e alle risultanze emerse in termini di errori e/o duplicazioni. Le passività sono state oggetto di “un’attenta ricognizione da parte dell’ufficio Contenzioso”, coinvolgendo i relativi uffici di riferimento dell’ente, tuttavia tale attività si è rilevata particolarmente complessa, “poiché è stato necessario ricostruire e analizzare fascicoli interi e posizioni debitorie ultra decennali riguardanti prestazioni di servizi e lavori, che hanno richiesto un impiego di ore di lavoro rilevante del personale in servizio da coordinare con le normali attività di istituto, al fine di garantire la regolarità dei servizi erogati”.

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