giovedì,Aprile 25 2024

Sant’Onofrio, “Tre spighe” contro il sindaco: «Case popolari in un immobile tutelato»

I consiglieri contro l’iniziativa portata avanti dal primo cittadino: «Auspichiamo un intervento da parte delle autorità competenti»

Sant’Onofrio, “Tre spighe” contro il sindaco: «Case popolari in un immobile tutelato»

«Case popolari in un immobile storico tutelato: la brillante idea del sindaco di Sant’Onofrio». Inizia così l’intervento del gruppo consiliare “Tre spighe” di Sant’Onofrio: «Già in passato – scrivono i consiglierei – avevamo segnalato, anche a mezzo stampa, che si stava commettendo un abuso, e probabilmente anche altro, nell’azione condotta dal sindaco di e dall’Amministrazione in carica a voler modificare irreparabilmente l’immobile di interesse storico e culturale in via Marcellina donato al Comune dalle Suore del Cenacolo domenicano congregazione religiosa insegnanti, (delibera di Consiglio Comunale n. 35 del 30/10/2017), con la quale venivano fissati i vincoli di utilizzo e ne veniva proposta una modalità di valorizzazione nel nome della famiglia di origine». [Continua in basso]

Che l’immobile sia tutelato «lo conferma la nota appena giunta da parte della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, nella quale si afferma testualmente “… preso atto che l’immobile sito  in Via Marcellinara appartiene all’Amministrazione Comunale, si comunica che lo stesso risulta già  sottoposto a regime di tutela secondo il combinato disposto dell’art. 10 comma 1 e dell’art. 12 comma  1 del D.lgs 42/04. Alla luce di quanto sopra qualsiasi intervento sull’immobile dovrà essere autorizzato da questa Soprintendenza ai sensi degli artt. 21 e 22 del D.lgs. 42/04.” Poiché, come abbiamo più volte segnalato e denunciato, nello svolgere il nostro ruolo di consiglieri comunali ci viene ostacolata la visione degli atti e molti di questi non vengono pubblicati, vogliamo sapere e avere copia della suddetta autorizzazione che deve essere propedeutica alle procedure di gara avviate dal sindaco. Vorremmo sapere se lo studio di fattibilità tecnico-economica sia completo anche del suddetto parere e degli altri previsti per poter attivare l’appalto integrato. Quello di cui siamo certi è che l’attuale sindaco ha ottenuto (bisognerebbe capire come) un finanziamento per realizzare 6 alloggi di edilizia popolare, trasformando così un immobile di fatto tutelato e da valorizzare, nel quale sono ancora presenti importanti beni di valore storico e culturale. L’immobile in questione ha un interesse acclarato, poiché al suo interno sono stati rinvenuti documenti di alto valore storico e culturale, tanto che ne è stata realizzata una esposizione permanente presso la sede comunale di Sant’Onofrio, finanziata dalla Regione Calabria, e per la quale è stato richiesto il nulla osta della stessa Soprintendenza».

Il gruppo aggiunge: «Tra gli altri documenti rinvenuti è opportuno menzionare il ritrovamento di una traccia di un testo (frammenti di manoscritto) scritto dal generale Pasquale Marcello nel 1936 dal titolo “Europa” che rappresenterebbe un manifesto per la costituzione  degli Stati Uniti d’Europa ben prima del Manifesto di Ventotene. Inoltre, sono stati rinvenuti e  appositamente messi in sicurezza un consistente numero di manifesti originali, alcuni unici, relativi alle prime campagne elettorali nazionali della Repubblica Italiana, nonché documenti sulla vita e i costumi santonofresi. Nell’immobile in questione rimangono ancora molti documenti, nonché alcuni oggetti di valore storico ed etnoantropologico che meritano di essere assicurati per le prossime generazioni (parti di un antico frantoio, mobili e oggetti di pregio, ecc.). Auspichiamo – concludono – un intervento sollecito da parte delle autorità competenti ad indagare sulle procedure e gli atti amministrativi e tecnici inerenti la questione esposta e diffidiamo la Provincia di Vibo Valentia, quale stazione appaltante, a procedere nell’iter dell’appalto integrato per conto del Comune di Sant’Onofrio».

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