mercoledì,Maggio 15 2024

Mileto, il sindaco in consiglio dopo l’accesso agli atti: «Agito sempre con trasparenza e legalità»

Nel suo intervento Giordano ha sottolineato le difficoltà a operare su un territorio influenzato da mafiosi, sapientoni e menti grigie che amano nascondersi

Mileto, il sindaco in consiglio dopo l’accesso agli atti: «Agito sempre con trasparenza e legalità»
Comune di Mileto
Salvatore Fortunato Giordano

C’era molta curiosità, a Mileto, per il primo consiglio comunale in programma a palazzo dei normanni con sulla testa la “spada di Damocle” della commissione d’accesso agli atti, inviata lo scorso 11 dicembre dal prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Paolo Grieco, per cercare di capire se sussistono contiguità degli attuali amministratori locali e dell’apparato burocratico con la criminalità organizzata. L’attesa riguardava, in particolare, le comunicazioni del sindaco Salvatore Fortunato Giordano sulla delicata questione, inserite al primo punto all’ordine del giorno. «Quello che possiamo dire – ha affermato il primo cittadino a poche ore del suo incontro avuto in Prefettura con il rappresentante territoriale di Governo – è che quello di Mileto è un ambiente molto particolare, su cui da un po’ di tempo si sono accese le luci di indagini scrupolose e approfondite da parte della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, che hanno fatto emergere un substrato sociale e culturale molto negativo. Per quanto ci riguarda, siamo ben consapevoli di aver agito in questi anni nella massima trasparenza e legalità e di aver, di contro, notato che c’è qualcuno a cui questo tipo di attività non piace molto, tant’è vero che da due, tre anni riscontriamo un’aggressività e un’opposizione non fatta “de visu”, in modo trasparente, ma attraverso profili falsi e lettere e articoli anonimi, che molto probabilmente sono confluiti nei fascicoli della Prefettura. Quindi – ha aggiunto – è giusto che il prefetto proceda davanti a una situazione di precarietà come quella dimostrata anche dalle recenti indagini giudiziarie Maestrale-Cartago e Rinascita Scott, che comunque non si riferiscono e non riguardano nessuna delle nostre persone. Per cui sotto questo aspetto siamo molto tranquilli e collaboriamo con la Prefettura per tutto ciò che è necessario. L’indagine del prefetto si estende un po’ su tutto il Vibonese. Molti Comuni sono oggi sotto controllo. Uno di questi è adesso Mileto. Ne prendiamo atto, anche se certo non nascondiamo che siamo rimasti stupiti della situazione, anche perché per quello che ci riguarda certi ambienti ci fanno venire l’orticaria solo a pensarci, essendo abituati a un certo modo di fare politica e di vivere da semplici cittadini. La Prefettura sta legittimamente facendo il suo lavoro. Tuttavia, mi auguro che dagli atti alla fine emerga che abbiamo effettuato una politica di rottura con un passato, fatto di inefficienze e di comparaggio». In seguito il sindaco Giordano non ha nascosto le difficoltà ad operare sul territorio miletese. E, questo, «perché da una parte abbiamo i delinquenti, dall’altra parte i mafiosi e chi vuole fare il mafioso, dall’altra parte ancora le menti grigie, l’amore di chi non si vuole far vedere e i sapientoni». Riguardo a lettere, articoli e profili anonimi su piattaforme mediatiche e su giornali, il sindaco ha comunicato che «per ognuno di questi è stata sporta regolare denuncia». Nel corso del consiglio ha cercato di trattare l’argomento anche il consigliere Giulio Caserta. Unico esponente dell’opposizione presente in aula che, prima di essere stoppato dal presidente del consiglio Antonio Direnzo, ha criticato il sindaco per aver approfittato dell’occasione per fare propaganda e per aver ridotto l’invio della commissione d’accesso agli atti, da parte del prefetto, alla semplice conseguenza di lettere, post e articoli pubblicati e inoltrati in modo anonimo.

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