Anche l’ex sindaco di Nardodipace Romano Loielo interviene in merito all’isolamento in cui è stata lasciata la frazione Cassari le cui strade sono ancora impercorribili in seguito alla spessa coltre di ghiaccio che si è venuta a creare sull’asfalto.
Ma lo fa stigmatizzando il tentativo del segretario del locale circolo del Partito democratico, Samuele Maiolo, «di cavalcare la protesta per ottenere qualche consenso in più». Anzi, va oltre. In un certo senso difende l’operato della terna commissariale che regge le sorti della comunità dopo lo scioglimento della sua amministrazione per infiltrazioni mafiose.
«Non è un segreto – esordisce Loielo (foto) – che i commissariamenti che riguardano il Comune di Nardodipace non siano stati altro che il frutto di un’inedita battaglia politica condotta nell’ombra da chi non ha mai voluto tenere in debita considerazione il dato elettorale, la volontà popolare, il risultato democraticamente offerto dalle urne. Solo un ingenuo – sostiene l’ex sindaco – ovvero chi tale vuol apparire, può credere che il Consiglio comunale di Nardodipace – è la personale opinione di Loielo – sia stato davvero sciolto per motivi legati ad infiltrazioni mafiose. Tuttavia, io non credo sia giusto, né intellettualmente corretto, scaricare tutte le colpe ai commissari, soprattutto per quanto riguarda la questione delle tasse e, ancor più particolarmente, la materia riguardante il pagamento dei canoni di locazione per l’occupazione di alcuni alloggi comunali».
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Da qui l’affondo a Maiolo: «In materia di tasse, chi ha avuto ruoli di amministratore comunale, benché di minoranza, nonché fa parte di quella compagine politica che ha prima sostenuto e poi direttamente guidato i governi succedutisi dal 2011 sino ad oggi, dovrebbe certamente sapere che pochi sono rimasti gli strumenti decisionali in merito a livello locale e che essi sono, invece, esclusivo frutto di scelte centrali, sia per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti, che per quanto concerne l’Imu, l’Irpef e via dicendo».