venerdì,Marzo 29 2024

Sinistra Italiana, Gernando Marasco primo segretario provinciale

A designarlo il congresso del partito svoltosi alla Tonnara di Pizzo. «La mia azione politica - ha dichiarato - sarà finalizzata all’ascolto e alla costruzione di una “rete” con chi condivide le nostre battaglie»

Sinistra Italiana, Gernando Marasco primo segretario provinciale

E’ Gernando Marasco il primo segretario provinciale vibonese di Sinistra Italiana, il soggetto politico nato a sinistra del Partito democratico dalla fusione tra la fu Sel e altri soggetti politici. Ad eleggerlo il congresso provinciale svoltosi alla Tonnara di Pizzo.

Al tavolo della presidenza l’ex primo cittadino di Vibo Valentia Franco Sammarco, mentre i lavori sono stati coordinati da Fernando Pignataro, della direzione nazionale del partito. Ospiti dell’assemblea il segretario provinciale del Partito democratico Enzo Insardà e il consigliere comunale al Comune di Vibo Valentia ed esponente del Movimento democratico e progressista Antonio Lo Schiavo.

A portare i saluti dell’amministrazione napitina, il vicesindaco e assessore all’Ambiente Fabrizio Anello, mentre gli onori di casa sono stati fatti il membro della sezione locale di SI Silvio Primerano. Questi, insieme ad altri 35 iscritti, è stato chiamato a fare parte della direzione provinciale nella quale entreranno, tra gli altri, Nancy Valente, Cristina Mazzei, Matteo Malerba, Franco Sammarco e Alfonso Galati.

Marasco, dal canto suo, ha espresso la necessità del partito di radicarsi sul territorio e soprattutto «di aprirsi di più. La mia azione politica – ha aggiunto – sarà finalizzata proprio all’ascolto e al cercare di fare rete con chi condivide le nostre battaglie e le nostre tematiche. Un ascolto ed un dialogo che sui territori sicuramente riguarderà il neonato “Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista e le amministrazioni locali in cui sono già presenti esponenti di Sinistra Italiana. È chiaro – ha concluso – che a fronte di questa nuova fase che si aperta a sinistra, il Partito democratico oggi non è più il solo interlocutore ma esistono, soprattutto sul fronte delle amministrative, una pluralità di soggetti con cui dialogare; ben vengano le liste civiche ma che siano caratterizzate dai programmi di sinistra e sono convinto che dobbiamo conquistare anche voti di destra per poter attuare poi politiche di sinistra. Se ci chiudiamo nel nostro orticello non riusciremo ad allargare la nostra base. Dobbiamo essere autonomi ma non autarchici».

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