Giuseppe Ferraro era rimasto in corsa da solo dopo che la Giustizia amministrativa aveva escluso la lista dell’ex primo cittadino Giuseppe Barillaro. Il Comune sciolto per mafia nel 2023 sarà ancora amministrato da un commissario
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Giuseppe Ferraro, unico candidato a sindaco nelle elezioni amministrative del Comune di Acquaro, non ce l’ha fatta a indossare la fascia tricolore. La legge, infatti, prevede che nei comuni con meno di 15mila abitanti, quando c’è un solo candidato alla poltrona di primo cittadino, il numero di votanti deve superare la soglia minima del 40%. Circostanza che non si è verificata ad Acquaro, dove l’affluenza si è fermata al 28,7 per cento, molto al di sotto del quorum e anche del precedente dato, quello delle scorse elezioni quando l’affluenza fu di oltre il 41 per cento.
Dopo due anni di commissariamento seguito allo scioglimento per mafia nel 2023, quindi, il piccolo centro dell’entroterra vibonese non riesce ad eleggere il nuovo sindaco. Sarà ancora un commissario, dunque, a guidare l’Amministrazione.
Sarebbe potuta andare diversamente se recentemente il Consiglio di Stato non avesse confermato la sentenza del Tar del 30 ottobre scorso, che ha sentenziato l’esclusione della lista dell’altro candidato a sindaco Giuseppe Barilaro per l’assenza del contrassegno di lista sui moduli contenenti le firme dei sottoscrittori; la mancata congiunzione materiale tra il modulo principale e i fogli separati contenenti le sottoscrizioni; l’omessa indicazione della data nell’atto di autenticazione delle firme.

