Ecco tutte le criticità, dagli appalti ai tributi sino all’ingerenza degli ex amministratori, alle quali i commissari hanno dovuto far fronte dopo lo scioglimento della precedente amministrazione per infiltrazioni mafiose
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Relazione di fine mandato per la terna commissariale del Comune di Capistrano (presidente Maria Rosa Luzza, componenti il viceprefetto Emma Caprino e il funzionario economico finanziario Carla Fragomeni) che ha retto le sorti del Municipio dopo lo scioglimento degli organi elettivi dell’ente per infiltrazioni mafiose. Ben 40 pagine di relazione pubblicata sul sito istituzionale del Comune di Capistrano che mettono a nudo tutte le criticità trovate nel Municipio ed ereditate dalla precedente amministrazione guidata dal sindaco, Marco Martino, e tutto il lavoro fatto per ripristinare la legalità in un ente condizionato dalla criminalità e non solo. Tra le principali criticità lasciate dalla precedente amministrazione (in carica sino al 17 ottobre 2023, come ricordato nella relazione), la terna commissariale segnala le “irregolarità negli appalti e i condizionamenti esterni”. Sono state rilevate, in particolare, “gravi irregolarità negli affidamenti di lavori, nei servizi e nelle forniture, con un’impropria ingerenza degli ex amministratori”. Tali irregolarità hanno costituito uno degli elementi “rilevanti che hanno portato allo scioglimento per infiltrazioni mafiose per violazione dei principi di legalità e trasparenza negli appalti pubblici”.
I tributi, la vigilanza e le criticità
Grave anche la disfunzione riscontrata nella riscossione dei tributi, tanto che nella relazione di scioglimento dell’amministrazione guidata da Marco Martino è dato leggere che la commissione d’accesso agli atti ha potuto accertare come “nella fascia di evasione sono ricompresi pure alcuni amministratori comunali e i loro familiari, tra i quali anche parenti del sindaco e del vicesindaco”. La terna commissariale non è da meno e sottolinea di aver riscontrato “ritardi strutturali nella riscossione: emissione dei ruoli, accertamento dell’evasione e solleciti mancanti”. Quindi anche “ritardi negli atti interruttivi di prescrizione, con rischio di estinzione definitiva di crediti tributari e perdita di entrate per l'ente”. Una situazione di forte “condizionamento dell'attività tributaria, incompatibile con la legalità”.
Totalmente assente anche il settore della vigilanza, tanto che “all'insediamento della commissione straordinaria non esisteva alcun agente di polizia locale”, mancando così “un servizio essenziale per la legalità, il controllo del territorio e la sicurezza”.
Irregolarità sono state riscontrate persino nell’uso degli automezzi comunali e nella spesa di carburante, con “l’assenza di documentazione, dei registri di percorrenza e degli ordini di servizio”. La terna commissariale ha trovato “spese per carburante non giustificate, con possibili profili di danno erariale e il drastico calo delle spese dopo lo scioglimento che indica un precedente utilizzo anomalo di fondi pubblici”.
Settore amministrativo
Gravi anche le criticità riscontrate nel settore amministrativo, con numerosi “arretrati nell’ufficio anagrafe e nello stato civile, con irregolarità mai risolte per anni anche sulle carte d’identità”. Si è poi registrata la mancanza o inadeguatezza di molti regolamenti fondamentali per un Comune, tanto che la commissione straordinaria ne ha dovuti adottare ben undici nuovi.
Cattiva gestione dei fondi vincolati
“Inerzia e cattiva gestione” è stata riscontrata dalla terna commissariale pure sui fondi vincolati, con ingenti risorse “pari a un milione e duecentomila euro, vincolate e non utilizzate che giacevano ferme senza essere impiegate per opere pubbliche o servizi essenziali”. Critica la situazione finanziaria trovata al Comune di Capistrano con debiti accumulati negli anni, tra cui: debiti per utenze telefoniche, incluse linee inutilizzate (per un costo annuo di tremila euro); debiti per energia elettrica, con piani di pagamento necessari e contenziosi aperti per pretese creditorie della precedente amministrazione; debiti per l’acqua verso la Sorical con ben “167mila euro trovati e poi estinti dalla commissione straordinaria”; debiti verso la Regione Calabria per lo smaltimento rifiuti, dal 2015 al 2019, che “avevano bloccato l’erogazione di fondi regionali e nazionali destinati al Comune”.
Anche le opere pubbliche sono state trovate dalla commissione straordinaria “ferme o gestite male, con opere avviate ma lasciate incompiute dalla precedente amministrazione, richiedendo un’intensa attività di recupero e controllo tecnico”. Non migliore la situazione del parco mezzi “obsoleto e con mezzi costosi da mantenere e la necessità di sostituirli completamente”. La commissione non manca di ricordare che il Comune “ha dovuto acquistare nuovi mezzi perché la precedente gestione non aveva pianificato adeguatamente investimenti strategici nel servizio dei rifiuti”.
La necessità di Istituzioni credibili
Nella definizione del programma degli investimenti, la commissione straordinaria ha privilegiato “un approccio pragmatico, concentrando le risorse su interventi immediatamente necessari per i servizi fondamentali: dalla gestione dei rifiuti alla distribuzione idrica, dalla sicurezza degli edifici pubblici alla manutenzione stradale, senza trascurare interventi di riqualificazione urbana volti a restituire dignità e decoro agli spazi pubblici del centro abitato”.
Il recupero della gestione patrimoniale ha invece “generato introiti significativi e l'azione di risanamento tributario ha prodotto un sostanziale incremento delle entrate, l’attivazione di progetti per oltre 8 milioni di euro, avviando un processo di profondo rinnovamento delle infrastrutture e dei servizi”. Particolare attenzione è stata riservata dalla commissione straordinaria “al mondo della scuola, al ripristino del servizio di vigilanza, alla modernizzazione del servizio idrico integrato. Al termine di questo percorso, il Comune di Capistrano si presenta – si legge nella relazione – con un assetto amministrativo, finanziario e patrimoniale profondamente rinnovato, dotato di strumenti normativi adeguati, di un sistema di controlli rafforzato e di una programmazione degli investimenti che proietta il territorio verso concrete prospettive di sviluppo”.
La gestione commissariale ha quindi operato per “rimuovere le condizioni di irregolarità amministrativa e le carenze gestionali che avevano motivato il provvedimento di scioglimento, ponendo le basi affinché la futura amministrazione ordinaria possa esercitare le proprie funzioni nel rispetto dei principi di legalità, trasparenza e buon andamento dell'azione amministrativa, in un territorio – conclude la relazione della terna commissariale – che necessita di istituzioni forti e credibili”. Le elezioni comunali a Capistrano sono in programma domenica e lunedì prossimi.

