Grande partecipazione per il lancio della campagna elettorale dell’ex sindaco. Sul palco Irto e Zingaretti attaccano il centrodestra e rilanciano la candidatura di Pasquale Tridico alla presidenza
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Il Partito democratico prova a serrare le fila in vista delle elezioni regionali del 5 e 6 ottobre e lo fa partendo da Serra San Bruno, dove Luigi Tassone, candidato al Consiglio regionale, ha inaugurato la propria campagna elettorale davanti a una piazza gremita. Una scelta non casuale: il Vibonese si conferma territorio chiave per i dem, che qui cercano di consolidare consenso e radicamento.
L’appuntamento ha avuto il carattere di una prova di forza collettiva. In piazza Monsignor Barillari si sono ritrovati sindaci, amministratori e dirigenti di partito, a testimonianza di un’unità interna che il gruppo dirigente regionale vuole esibire dopo stagioni segnate da fratture. Sul palco, oltre a Tassone, il segretario regionale Nicola Irto e il capodelegazione del Pd al Parlamento europeo, Nicola Zingaretti.

Il messaggio è stato chiaramente politico e incentrato sulla contrapposizione con il Centrodestra. Irto ha accusato il presidente Roberto Occhiuto di aver piegato le istituzioni «agli interessi personali», sottolineando la necessità di un’alternativa. Una linea ripresa da Romeo, sindaco di Vibo Valentia, che ha parlato di un Centrodestra «imbrigliato negli interessi di pochi».
Dal palco, Tassone ha ringraziato i presenti e rivendicato la scelta di candidarsi come espressione di un bisogno diffuso: «Ringrazio Zingaretti per la stima e la presenza, che mi onorano e rafforzano il senso di responsabilità che sento in questo momento. Ringrazio anche il segretario Irto per il supporto e la fiducia dimostrata. Ma voglio soprattutto ringraziare voi, gli amici, i tanti sindaci, gli amministratori locali, i dirigenti e i simpatizzanti di partito che si sono stretti intorno alla mia candidatura».
L’ex sindaco di Serra San Bruno ha insistito sul tema della rappresentanza: «Serve che sia forte, autorevole e credibile, capace di dare voce a una terra che chiede a gran voce un cambiamento». Al centro, la questione sanitaria e i servizi. «C’è una voglia di una sanità equa, di servizi accessibili a tutti, di una politica giusta, attenta ai territori e alle esigenze reali delle comunità», ha dichiarato, lanciando un attacco diretto al presidente Occhiuto: «Bravo a fare spettacolo sui social ma meno nella vita reale. Ci raccontano quotidianamente frottole, ma la realtà è sotto gli occhi di tutti: servizi sempre peggiori, giovani costretti ad andare via, territori abbandonati».
La candidatura di Tassone viene così presentata come parte integrante di un progetto che, nelle parole di Irto, trova nella figura di Pasquale Tridico il punto di riferimento per «andare oltre i partiti» e dare risposta a una regione «ultima in tutto, a partire dalla sanità».
La chiusura affidata a Zingaretti ha rafforzato la cornice nazionale della sfida. L’ex presidente della Regione Lazio ha puntato i riflettori sul divario tra promesse e risultati del Centrodestra, invitando a «ridare dignità alla Calabria e ai calabresi. La Destra ha vinto le elezioni perché parla dei problemi, ma quando governa non li risolve mai», ha detto, richiamando le criticità del sistema sanitario e rilanciando l’appello alla mobilitazione: «Sono venuto qui perché credo che la Calabria possa cambiare. Ci sono persone perbene, come Luigi, che hanno le competenze e la visione per fare la differenza».
L’iniziativa di Serra San Bruno ha così assunto i contorni di un test politico per il Pd calabrese: non solo un atto di sostegno a Tassone, ma un segnale di compattezza attorno a Tridico, in un contesto dove il centrosinistra scommette sulla mobilitazione popolare e sull’idea di riscatto collettivo come leva contro l’apparato consolidato della Destra.


