L’opposizione chiede risposte sull’edificio inaugurato nel 1998 come centro culturale, poi parzialmente smantellato e abbandonato dopo i lavori di recupero da quasi 500mila euro interrotti nel 2015. Il recente incendio doloso lo ha ulteriormente compromesso
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La minoranza consiliare "Uniti per Ricadi", guidata da Pasquale Mobrici, definisce il Palazzo dei congressi di Ricadi «il monumento allo spreco e all’incapacità politica» all’indomani dell'interrogazione presentata dal gruppo al sindaco Nicola Tripodi e all’assessore comunale ai Lavori pubblici Albino Mollo sull'abbandono del cantiere. La struttura, un tempo centro culturale del comprensorio, è stata «distrutta prima di tutto dall’incapacità politica e amministrativa e ora è solo un cumulo di macerie dopo un recente incendio di probabile natura dolosa».

L'edificio, inaugurato nel 1998, è stato «smantellato per inseguire un finanziamento che l'amministrazione ha dimostrato di non saper gestire». La minoranza denuncia che, «dopo la rimozione del tetto, il finanziamento è andato perso, la ditta ha abbandonato i lavori e la struttura è stata consegnata al degrado».
Nell’interrogazione dunque si chiedono «le ragioni per cui il Centro congressi è stato parzialmente demolito e privato della copertura e poi abbandonato come rudere incustodito». I consiglieri Giusy Schiariti, Teresa Rizzo, Agostino Pantano e Pasquale Mobrici, chiedono inoltre «la tempistica precisa per il completamento dei lavori e l'identificazione dei soggetti responsabili e le azioni intraprese nei loro confronti».
Il progetto infatti prevedeva la «realizzazione di un nuovo Centro di aggregazione giovanile. I lavori, affidati all'impresa GeCo srl per un importo di oltre 468.000 euro, dovevano iniziare il 13 giugno 2015 – rimarca l’opposizione – e terminare il 29 dicembre dello stesso anno. Esattamente sei mesi». Tuttavia, ribadisce il gruppo di opposizione, «il cantiere è totalmente incustodito ed il rudere del Centro congressi risulta inutilizzabile ed abbandonato». La minoranza accusa dunque l'amministrazione Tripodi di «aver tradito la comunità, sprecato risorse e calpestato il diritto dei cittadini a disporre di uno spazio pubblico di primaria importanza».

