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Decreto Scura alla prova dei territori. Il piano di riorganizzazione della sanità calabrese suscita accese reazioni anche nel Vibonese. In particolare a Tropea, dove, questa mattina, su iniziativa del consigliere regionale e presidente della Commissione Sanità, Michele Mirabello, si è svolta una conferenza stampa che ha acceso i fari sul destino della struttura ospedaliera cittadina.
Un presidio ritenuto strategico per il territorio; che serve una popolazione di decine di migliaia di persone lungo la costa e i paesi del Poro; per un’utenza che arriva a raddoppiare nel periodo estivo, quando la “Perla del Tirreno” e le località limitrofe registrano un aumento esponenziale della popolazione che rendono indispensabile un presidio che sia all’altezza della richiesta di sanità.
Non una rivendicazione campanilistica, si è più volte affermato nel corso dell’incontro cui hanno preso parte anche il sindaco Giuseppe Rodolico e diversi suoi colleghi, bensì una richiesta mirata ad una maggiore copertura sanitaria di un territorio eterogeneo e al contempo strategico sul piano turistico.
E anche se il disegno tracciato da Scura per il nosocomio tirrenico ne prevede il posizionamento nell’asse “Spoke” tra Vibo e Tropea, il rischio paventato questa mattina e condiviso dal consigliere regionale Vincenzo Pasqua, dal delegato alla Sanità della Regione, Franco Pacenza, e dal dg dell’azienda sanitaria Angela Caligiuri, è che nel momento stesso in cui il nuovo ospedale di Vibo Valentia sarà finalmente operativo, quello di Tropea sarà destinato a morte certa.
Sempre che, aggiungiamo noi, la tanto attesa opera veda mai la luce.

