di Luana Costa
Ammonta a quasi 100 milioni di euro il valore della componente 2, missione 6 del piano nazionale di ripresa e resilienza che dovrebbe consentire alla sanità calabrese di ammodernare il parco tecnologico e digitale ospedaliero. Questa seconda componente viaggia di pari passo con la componente 1 che mira alla ricostruzione della rete territoriale di assistenza attraverso la realizzazione di case e ospedali di comunità e centrali operative territoriali. [Continua in basso]
Una fitta programmazione che ha totalmente assorbito le aziende sanitarie e ospedaliere nelle ultime settimane, impegnate nel caricamento delle schede di intervento la cui scadenza – inizialmente fissata al 28 di febbraio – è stata successivamente differita al 7 marzo dal ministero della Salute su richiesta delle Regioni. Un adempimento che la Regione ha deciso di far rientrare a pieno titolo nella valutazione dei commissari straordinari delle aziende sanitarie e ospedaliere e che influirà negativamente in caso di mancato rispetto dei termini stabiliti: entro lunedì tutte le schede dovranno essere trasmesse alla piattaforma Agenas.
Oltre infatti a quelle relative ai siti in cui ubicare le case e gli ospedali di comunità e le centrali operative territoriali (missione 6, componente 1), vi sono anche le schede relative agli interventi di ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero (componente 2) che riguarda la digitalizzazione degli ospedali hub e spoke e la sostituzione di apparecchiature tecnologiche con un grado di obsolescenza superiore ai 5 anni d’età. [Continua in basso]
Per quest’ultimo intervento la Calabria ha ricevuto 44 milioni e 700mila euro finalizzati all’acquisto e all’installazione di 286 grandi apparecchiature – tomografi computerizzati, risonanze magnetiche, acceleratori lineari, mammografi, pet, ortopantomografi – ad integrazione delle attrezzature già previste in un precedente decreto commissariale ma finanziato con fondi governativi (varato nel 2020 dall’ex presidente della Regione Iole Santelli d’intesa con l’ex commissario ad acta Saverio Cotticelli ma modificato lo scorso mese dal presidente e commissario Roberto Occhiuto).
Ulteriori 54 milioni e 500mila euro – che portano il bottino a 99 milioni e 300mila euro complessivi – la Calabria li ha ricevuti per familiarizzare con i processi di digitalizzazione. Si punta alla dematerializzazione e all’introduzione della cartella sanitaria elettronica e del fascicolo sanitario digitale all’interno degli ospedali con il doppio beneficio di semplificare la trasmissione delle informazioni cliniche riguardanti i pazienti e conservarle in banche dati immediatemente accessibili a tutti gli enti del servizio sanitario regionale. Sono 11 gli interventi previsti e destinati:
Azienda sanitaria provinciale Cosenza [Continua in basso]
Azienda sanitaria provinciale Crotone
Azienda sanitaria provinciale Catanzaro
Azienda sanitaria provinciale Vibo Valentia
Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria
Azienda ospedaliera Cosenza
Azienda ospedaliera Catanzaro
Azienda ospedaliera Reggio Calabria
Lunedì la prima scadenza per traguardare il 31 maggio la sottoscrizione dei Contratti Istituzionali di Sviluppo. Le due misure – assieme alle case e ospedali di comunità, alle centrali operative territoriali ed altri interventi a cui la Regione lavorerà nei prossimi mesi – rappresentano infatti l’ossatura del piano operativo regionale, propedeutico alla stipula dei Cis. Si profila all’orizzonte per la Calabria una valanga di milioni (228) per risollevare le sorti di una sanità allo spasimo.