«Turisti in arrivo, ma l’ospedale di Tropea non ha acqua potabile»: l’allarme di Città Attiva sulla sanità vibonese tra carenze e ritardi
Diverse le criticità messe in risalto dall'Osservatorio Civico che chiede conto all'Asp di un piano estivo adeguato e lancia una provocazione: «Visto che il Niguarda è così disponibile ci dia una mano nei prossimi mesi»

Con l’arrivo dell’estate, la situazione sanitaria nella provincia di Vibo Valentia torna ad essere motivo di forte preoccupazione. È l’Osservatorio Civico Città Attiva a lanciare un nuovo allarme: «La Costa degli Dei attira ogni anno milioni di turisti per la sua bellezza, ma il sistema sanitario si dimostra incapace di garantire assistenza anche ai soli residenti, figurarsi nel periodo di massima affluenza».
Nel mirino dell’Osservatorio c’è soprattutto la gestione delle emergenze nei mesi estivi. «Ci domandiamo se la Commissione Straordinaria che guida l’Asp di Vibo abbia predisposto un “piano estate” per garantire una tranquilla vacanza anche dal punto di vista sanitario», si legge nella nota. Una domanda che si fa ancora più urgente alla luce dell’ordinanza di non potabilità dell’acqua che interesserebbe persino l’Ospedale di Tropea, struttura di riferimento nei mesi estivi.
«Un presidio di vitale importanza non può trovarsi in queste condizioni. Rimaniamo sgomenti», afferma l’Osservatorio. Ma l’analisi non si ferma qui. Viene citato il Piano Integrato di Attività e Organizzazione 2025-2027, che evidenzia un tempo massimo previsto di 21 minuti per l’intervallo Allarme-Target del 118, a fronte dei 29 minuti attuali registrati nell’Asp di Vibo: un dato giudicato inaccettabile. «Vorremmo sapere cosa è stato fatto per ridurre questi tempi. Dopo otto mesi dall’insediamento, non è più tempo di giustificazioni o scaricabarile».
Il comunicato sottolinea anche la recente collaborazione con il team del Niguarda di Milano per la riorganizzazione della medicina d’urgenza, ma senza nascondere un certo scetticismo. «Non siamo disponibili ad assistere a operazioni di facciata che umiliano il personale, costretto a turni massacranti», si legge. L’Osservatorio chiede a gran voce un passo concreto: «Chiediamo che l’equipe del Niguarda, dopo la lectio magistralis impartita ai colleghi vibonesi nel fine settimana e l’ampia disponibilità offerta al fine di supportare il loro lavoro, venga a prestare servizio nel Pronto Soccorso di Vibo durante l’estate, per attuare anche qui le buone pratiche che hanno permesso a Milano di ridurre drasticamente i tempi di attesa e alleggerire il lavoro del personale sanitario».
Dure anche le parole sulla gestione straordinaria dell’Asp: «Otto mesi sono abbastanza per insegnare a un bambino a leggere, scrivere e fare di conto. Lo sono anche per avere un quadro chiaro della situazione». L’Osservatorio richiama infine anche il Rapporto sullo stato del Sistema Sanitario Vibonese approvato all’unanimità dalla Conferenza dei Sindaci, che evidenzia criticità e richieste urgenti. «Se mancano oltre 80 posti letto autorizzati, non servono magie ma decisioni concrete. Né la recente nomina del Direttore Sanitario può giustificare ulteriori ritardi». Poi, l’appello finale: «È arrivato il momento di predisporre un piano straordinario di assunzioni, acquisti e investimenti. La carenza di personale non è più tollerabile. Dopo otto mesi, servono risposte serie, non pretesti».