È passato ormai un anno dall’insediamento della Commissione straordinaria dopo lo scioglimento per mafia dell’Asp di Vibo, ma, denunciano i rappresentanti dell’Osservatorio civico Città attiva, «la sanità vibonese non ha registrato fino ad oggi grandi miglioramenti, continua ad arrancare ed a perdere pezzi». Secondo l’associazione - rappresentata da Daniela Primerano, Francesca Guzzo e Ornella Grillo - ad alto rischio sono reparti fondamentali come «l’Urologia e la Proctologia di Tropea ed anche l’Oncologia, che non solo non dispone di posti-letto, ma a breve vedrà ridurre l’organico in servizio, a seguito di diversi pensionamenti».

La critica principale riguarda l’assenza di programmazione: «In questi mesi non è stata fatta alcuna programmazione per evitare l’ulteriore riduzione di servizi a causa dell’uscita dal lavoro del personale sanitario e non è stato pianificato nessun piano straordinario di assunzioni per potenziare i reparti con gravi carenze di organico, né per attivare gli 80 posti letto già autorizzati e più volte sollecitati da uno dei membri stessi della Commissione straordinaria (Vincenzo Piscitelli, ndr), poi misteriosamente sollevato dall’incarico».

Dopo la rimozione del commissario Piscitelli, sostituito dal commissario attualmente in carica, Gianfranco Tomao, secondo l’Osservatorio civico «è calato il silenzio anche sull’approvazione del Piano di fabbisogno del personale, che rappresenta la scusa più ricorrente per mantenere lo status quo e non procedere con le assunzioni necessarie». A ciò si aggiunge il mancato trasferimento del reparto di Ortopedia al piano terra, nonostante le promesse di «aggiungere altri sei posti letto, agli attuali otto, per cercare di far fronte al notevole fabbisogno del territorio».

Tra le criticità più gravi segnalate, sottolineano che Psichiatria continua a essere «un ambulatorio, e non c’è alcun impegno concreto a riaprire il reparto e riattivare i posti letto nel breve periodo, per garantire un servizio sanitario indispensabile per la nostra provincia». Non viene inoltre prevista «la proroga del contratto, in attesa di procedere a nuove assunzioni, degli infermieri e degli operatori socio-sanitari che hanno dato in questi mesi un prezioso contributo nei vari reparti».

L’Osservatorio civico sottolinea anche la questione strategica legata alla pianificazione territoriale: «La cosa più grave è che si sta anche correndo il rischio di rimanere senza un Piano territoriale, indispensabile per poter rivendicare maggiori risorse per l’Asp di Vibo, che è stata già fortemente penalizzata nel corso degli anni a causa di una mancata programmazione che ha comportato la sottrazione di notevoli risorse da investire nella sanità territoriale».
L’appello finale è chiaro: «Auspichiamo quindi che la Commissione straordinaria si metta subito a lavoro per adempiere ai doveri ad essa affidati, senza ritardi che possano pregiudicare irrimediabilmente i diritti dei cittadini vibonesi, visto che a breve verrà predisposta la ripartizione delle risorse per il prossimo triennio e senza un adeguato Piano territoriale, la nostra provincia rischia di essere ancora una volta discriminata».