Il segretario provinciale Fortunato Petrolo usa parole definitive per descrivere una situazione ormai oltre il limite di guardia, chiama alla mobilitazione sul territorio e annuncia iniziative nazionali per chiedere il superamento del piano di rientro e lo sblocco delle assunzioni
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La segreteria provinciale di Sinistra Italiana Vibo Valentia, attraverso un documento firmato dal segretario Fortunato Petrolo, traccia un quadro drammatico dello stato della sanità nel territorio vibonese. Una situazione definita «sull’orlo della crisi irreversibile», che colpisce personale sanitario e cittadini, sempre più spesso costretti a rivolgersi fuori provincia – quando non fuori regione – per ottenere cure adeguate.
Secondo il partito, i lavoratori del settore «lottano per ottenere sicurezza e dignità», mentre chi non ha la possibilità economica di curarsi lontano dal Vibonese «si abbandona al proprio destino e spera nella buona sorte».
Nel documento, Sinistra Italiana ripercorre l’inizio della crisi, individuandolo nel «commissariamento della Sanità calabrese del 2009, deciso dal Governo Berlusconi per via del debito sanitario regionale. Una scelta che – secondo il partito – ha portato alla macelleria sociale della successiva giunta Scopelliti: la chiusura di diciotto ospedali, il blocco delle assunzioni e il conseguente depotenziamento di reparti e servizi essenziali.
Il Vibonese – sostiene SI – sarebbe il territorio che più ha pagato questo processo: l’Azienda sanitaria provinciale è stata sciolta per infiltrazioni mafiose due volte, nel 2010 e nel 2024, «senza che ciò abbia prodotto miglioramenti visibili».
L’allarme lanciato dal partito è legato soprattutto alla situazione attuale. «Oggi, si continua a smantellare i presidii esistenti; medici che si dimettono per turni non più sopportabili, gli ospedali di Tropea, Serra e Vibo Valentia rischiano la paralisi per mancanza di personale medico, le ambulanze sono senza medici a bordo, mentre succede tutto questo, non si riesce ad assumere un medico vincitore di concorso da oltre un anno nell’azienda sanitaria di Vibo Valentia, mentre gli viene offerta l’assunzione in due ASP della regione Calabria. Durante la campagna elettorale per le regionali del 2025, era stato annunciato l’imminente superamento del commissariamento e del piano di rientro. Ma – come ricorda Sinistra italiana – il presidente della Regione e commissario alla sanità Roberto Occhiuto, nel consiglio regionale del 20 novembre, ha chiarito che i tempi dell’uscita dipendono dalle verifiche ancora in corso da parte dei ministeri competenti. Una tempistica che – secondo il partito – rischia di slittare fino al 2027, anno delle prossime elezioni politiche nazionali».
Nel documento, Petrolo invita la popolazione «a prendere coscienza dell’intollerabile degrado sanitario e a mobilitarsi per chiedere il ripristino dei diritti fondamentali in ambito sanitario. Non è più tempo di proclami», afferma Petrolo.
Il partito annuncia infine di aver chiesto al proprio gruppo parlamentare Sinistra Italiana/AVS la presentazione di un’interrogazione ai ministri dell’Interno, dell’Economia e della Salute. Le richieste principali sono: «La rimozione degli ostacoli del piano di rientro che impediscono il rilancio dell’Asp di Vibo Valentia; lo sblocco delle assunzioni di medici, infermieri e personale tecnico; la riattivazione dei reparti chiusi per mancanza di organico; il rafforzamento delle postazioni mediche sulle ambulanze e dei servizi specialistici territoriali».

