A farsi portavoce del malcontento è il sindaco Di Bella che ha convocato un Consiglio comunale aperto per il 6 dicembre: «Serve subito un medico titolare e una postazione del 118»
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Il sindaco di Dinami Antonino Di Bella, ha convocato per il 6 dicembre alle ore 17 un Consiglio comunale aperto con un unico punto all’ordine del giorno: “Richiesta interventi urgenti per l’assistenza sanitaria nel Comune di Dinami”.
Una scelta maturata dopo mesi di disagi e proteste crescenti da parte dei cittadini, rimasti di fatto senza un presidio sanitario stabile.
Da quando il medico di base è andato in pensione, Dinami può contare sulla presenza del sostituto solo un giorno a settimana, il martedì, e con accesso riservato ai pazienti fragili. Il resto delle visite viene svolto nello studio di Acquaro, a circa 15 minuti di distanza.
«Siamo costretti a spostarci e spesso troviamo lo studio strapieno», denuncia Pasquale, residente nella frazione Melicuccà. «Il martedì a Dinami è dedicato solo a chi non ha mezzi per raggiungere Acquaro. Gli altri devono arrangiarsi».
A complicare ulteriormente la situazione, l'impossibilità di cambiare medico: l’unico altro professionista disponibile ha raggiunto il massimale di assistiti.
La maggior parte dei residenti è anziana e vive in zone interne difficili da raggiungere. Le strade dissestate e la distanza dagli ospedali di Vibo e Serra rendono ogni spostamento una sfida.
«Chiediamo anche un’ambulanza fissa – aggiunge Pasquale – perché in caso di emergenza rischiamo di rimanere senza assistenza».
Il sindaco all’Asp: «Situazione gravissima, servono interventi»
Il primo cittadino contestualmente alla convocazione del consiglio comunale aperto ha inviato una lettera all’Asp, nella quale elenca le misure ritenute urgenti: dalla nomina immediata di un medico di Medicina generale titolare per il quale il Comune mette a disposizione gratuitamente, locali già idonei. Rientro temporaneo dei medici in quiescenza (proposta la disponibilità dei dottori Gregorio Ciccone e Vincenzo Greco, per garantire continuità assistenziale) e l’istituzione di una postazione 118.
La guardia medica, afferma il sindaco, «non è più adeguata». Il servizio coprirebbe un’ampia area interna comprendente Monsoreto, Melicuccà, Boscoreggio, Limpidi, Acquaro, Piani di Acquaro e Dasà. Il primo cittadino chiede inoltre la continuità del servizio prelievi, considerato essenziale per anziani, cronici e pazienti senza possibilità di spostarsi.
«Occorre un intervento urgente – conclude Di Bella – per tutelare il diritto alla salute della nostra comunità».

