La situazione della sanità vibonese viene definita senza mezzi termini «drammatica» dall’associazione Ali di Vibonesità, che denuncia un quadro ormai prossimo al punto di non ritorno. «Il sistema sanitario vibonese è al bivio. Potrebbe non avere più scampo», è quanto si legge in una nota, che parla di territorio «umiliato, abbandonato al proprio destino» e vittima di una spesa sanitaria «che parla chiaro» e che mostra come «il Vibonese continui a essere ignorato».

L’associazione non risparmia critiche alla Regione e all’Asp: «Dall’ultimo piano della Cittadella della Regione Calabria continuano a non rispondere ai disperati appelli di tutti i giorni e l’Asp vibonese non è in condizione di spiegare ai cittadini quali sono i reali motivi che la costringono a trincerarsi dietro il silenzio più significativo e limitarsi all’inutile e generico: “stiamo lavorando per superare i disagi”». Per l’associazione si tratta di un «assurdo andazzo», che tuttavia potrebbe subire una svolta grazie al risveglio della Conferenza dei sindaci.

La “svolta” della Conferenza dei sindaci

La Conferenza, definita «organo programmatorio della sanità sul territorio», si riunirà domani, 25 novembre alle ore 16 nella sala consiliare di Palazzo «Luigi Razza». L’associazione evidenzia la rinnovata determinazione del presidente, Salvatore Fortunato Giordano, sindaco di Mileto, descritto come «protagonista di una forte spinta propulsiva in direzione di un nuovo ed immediato modo di fare sanità».

Giordano, sottolinea ancora l’associazione, lancerà la sua «grande scommessa», invitando sindaci e comunità «ad unirsi per una battaglia da vincere insieme e per il cittadino». Un percorso che è «già motivo di attenzione per Enzo Natale e l’Ordine dei medici».

Il documento “innovativo”, l’accusa alla politica e il rischio tracollo

Ali di Vibonesità esprime apprezzamento per il documento elaborato dal presidente della Conferenza, che definisce «di forte intuizione innovativa, di sanità condivisa e collaborativa», capace di proporre iniziative che mirano «a recuperare la dignità ed il ruolo della sanità che funziona».

«Una sorta di invito a Roberto Occhiuto», attraverso un testo «elaborato d’intesa con Prefetto, Commissario dell’Asp, Ordine dei medici, parlamentari, consigliere regionale, sindacati e Terzo Settore».

L’associazione richiama il contenuto più allarmante del documento, che definisce «un vero e proprio attacco alla politica che non ha saputo difendere strenuamente il diritto alla salute del cittadino»: «Non c’è più tempo per pensare e chiedere proroghe perché la sanità vibonese rischia il tracollo, a partire dalla chiusura del presidio ospedaliero “G. Jazzolino”». Un’ipotesi considerata devastante.

Un’assemblea definita “storica”

Secondo la nota, la seduta di Palazzo «Luigi Razza» si preannuncia «abbastanza sostenuta e di notevole partecipazione popolare». All’ordine del giorno figurano «legittime rivendicazioni, peraltro già note e che stanno mettendo al tappeto servizi ospedalieri e medicina territoriale», oltre alla discussione sul nuovo Atto aziendale e sulle tensioni provenienti dai Comuni del Serrese, alcuni dei quali «motivano la proposta di abbandonare la Provincia di Vibo Valentia e tornare a quella di Catanzaro». Una situazione che l’associazione definisce «un bel fronte di guerra».

Il richiamo diretto ai sindaci: responsabilità e condivisione

La scommessa di Giordano - scrive l’associazione - mira «a coinvolgere più intensamente in prima persona e direttamente tutti i sindaci, con un richiamo alla più diretta responsabilità, concretezza e soprattutto consapevolezza».

Il traguardo è la piena condivisione del documento da trasmettere al presidente Occhiuto, che, secondo la nota, continua a mantenere «nel ruolo di fanalino di coda la sanità vibonese».

Il testo si chiude con un monito chiaro: «Il cittadino è stanco di assistere all’avvilente scenario della politica sempre più diviso soprattutto in sanità dove non devono esistere differenze di bandiera».