La storica aula magna del Convitto Nazionale G. Filangieri ha fatto da cornice, ieri sera, a un nuovo appuntamento organizzato dall’associazione Ali di Vibonesità, che è torna a interrogarsi sull’allarmante domanda su come uscire dalla morsa della cattiva sanità vibonese. L’incontro arriva a pochi giorni dalla manifestazione davanti alla Prefettura, nel giorno del vertice convocato dal prefetto Anna Aurora Colosimo, e a poche ore dal faccia a faccia alla Cittadella tra la delegazione della Conferenza dei sindaci e il subcommissario alla sanità Ernesto Esposito.

Nel corso della serata è risuonata anche la domanda sull’assenza del presidente della Commissione straordinaria Gianfranco Tomao, impegnato in altre attività istituzionali. La sua presenza, o quella di un delegato, hanno sottolineato gli organizzatori, era ritenuta significativa alla luce della prossima scadenza del mandato commissariale e del desiderio di conoscere l’effettiva attività svolta dalla terna. Ali di Vibonesità ha giudicato discutibile l’assenza dell’attuale vertice aziendale, che avrebbe potuto fornire elementi utili per avviare il preannunciato intervento di risanamento del sistema sanitario vibonese.

L’associazione, che non ha mai abbandonato la battaglia contro quella che definisce l’incapacità gestionale dell’Asp e contro l’assenza della Regione Calabria sul fronte dell’eguaglianza territoriale della spesa sanitaria, ha raccolto ancora una volta la «chiamata del territorio». L’incontro, fitto e partecipato, ha coniugato numeri, analisi e proposte davanti a un pubblico qualificato, grazie anche alla conduzione attenta del rettore Alberto Capria.

I contributi più attesi erano quelli del sindaco Enzo Romeo e del presidente della Conferenza dei sindaci Salvatore Fortunato Giordano. Entrambi hanno riferito della disponibilità mostrata da Occhiuto, deciso – secondo quanto emerso nel confronto – a «recuperare la sua credibilità» rispetto alle «costanti disattenzioni» verso la realtà vibonese. I due amministratori hanno dunque concesso quella che loro stessi definiscono una sorta di apertura di credito, fidandosi della promessa del governatore di avviare un modello innovativo di sostegno alla sanità provinciale.

La serata si è aperta con la relazione di Giusi Borello, di Ali di Vibonesità, che ha tracciato una sofferta radiografia della medicina territoriale. È poi intervenuto Enzo Natale, presidente dell’Ordine dei medici e odontoiatri e direttore del Pronto soccorso e Medicina d’urgenza, soffermandosi sul ruolo del medico e sulle difficoltà quotidiane che la categoria affronta nel garantire continuità di cura e sicurezza ai cittadini. Il giornalista Pino Brosio, presidente dell’Associazione Difesa Diritti del Territorio di Nicotera, ha lanciato un grido d’allarme sulla situazione dei centri dell’area tirrenica, mentre Pino Conocchiella, portavoce del Forum del Csv, ha ribadito la necessità – più volte sostenuta dall’associazione organizzatrice – di una Consulta per gli utenti, denunciando il «non ascolto» e la «non risposta» da parte delle istituzioni competenti.

A chiudere i lavori è stato il consigliere regionale Vito Pitaro, con un ampio excursus sulla sanità calabrese, sulle criticità del rapporto tra pubblico e privato e sulla necessità di un cambio di passo che rimetta il cittadino al centro della rinascita della buona sanità.